L’inchiesta è ancora in corso ed è stata svelata dal procuratore regionale Maurizio Stanco nella sua relazione, redatta per l’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti della Campania. La vicenda dell’attività di controllo della Corte dei Conti trae origine dalla trasmissione alla procura contabile, nel maggio 2020, di un report economico-finanziario relativo al contributo della sanità privata all’emergenza epidemiologica dettata dalla diffusione del Covid-19. Sulla base del report, è stata formulata l’ipotesi di danno erariale alla luce della avvenuta stipula di un contratto tra la Regione Campania e l’Aiop Campania(Associazione italiana ospedalità privata), il 28 marzo 2020 per fronteggiare l’emergenza Covid-19, che prevedeva “condizioni contrattuali foriere – spiega Stanco – della corresponsione di notevoli flussi finanziari dalla Regione alle cliniche convenzionate a prescindere dal valore della reale produzione, vale a dire dalla necessaria previa verifica degli interventi di cura Covid effettivamente svolti, in maniera del tutto forfettizzata e senza prevedere l’obbligo della rendicontazione delle attività svolte”.
L’ufficio requirente ha proceduto al rilascio di delega per accertamenti istruttori alla guardia di finanza-nucleo di polizia economico-finanziaria, e nell’informativa acquisita è stato evidenziato come nel periodo (marzo-aprile 2020) le case di cura hanno emesso fatture illegittime in quanto comprensive, oltre che della remunerazione, su base mensile, della prestazione effettivamente resa, anche del compenso riconducibile a prestazioni mai rese. Per ciascuna Azienda sanitaria si è proceduto alla quantificazione per i mesi di marzo e aprile 2020, delle somme spettanti per prestazioni rese per i ricoveri ospedalieri di pazienti Covid; degli importi fatturati a titolo di acconto mensile del budget di struttura riconducibile all’accordo del 28 marzo e al seguente addendum del 3 aprirle. L’impulso istruttorio della procura e la conseguente attività della polizia delegata hanno consentito di evitare la corresponsione degli importi fatturati per il mese di aprile, e si è pervenuti così, per ciascuna Asl alla individuazione delle somme illecite corrisposte e somme illecite non corrisposte. Il danno erariale è stato quantificato in 18.056.582,12 di euro, mentre le somme di cui si è evitato il pagamento è di 29.916.567,26 di euro.
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