Rifiuti tossici e tumori, i vescovi campani: ‘Ora screening sulle popolazioni’
Napoli. La Conferenza Espiscopale Campana, spronata dal vescovo di Acerra che ne è a capo, monsignor Antonio Di Donna, interviene oggi sulla relazione tecnica tenacemente voluta dalla Procura di Napoli Nord che mette finalmente un punto di certezza sul nesso di causa-effetto per i danni alla salute provocati dai rifiuti tossici interrati o bruciati in Terra dei Fuochi: con una lettera aperta con cui i presuli esortano le istituzioni preposte alla salvaguardia della salute a darsi da fare, un “manifesto” che conferma lo schierarsi della Chiesa in favore dei milioni di abitanti delle province più esposte alle conseguenze dei veleni e la linea ambientalista-umanista “militante” che il Pontefice ha ufficializzato con l’enciclica “Laudato Si’”.
«Si estenda il monitoraggio sugli altri territori interessati dall’inquinamento ambientale», chiedono i presuli campani commentando lo studio epidemiologico realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità per conto della Procura, rapporto ritenuto di «particolare importanza»; e chiedono di «bloccare qualsiasi attività illecita e non controllata di smaltimento di rifiuti», infine, annunciando per il prossimo 17 aprile ad Acerra il convegno nazionale “Custodire le nostre Terre. Salute, ambiente, lavoro” promosso dalla Cei che sarà trasmesso online sul canale YouTube dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute (qui).
Questa la lettera integrale della Conferenza Episcopale Campana.
«Abbiamo preso atto del recente studio epidemiologico e sanitario, commissionato dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord e realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità, pubblicato il 10 febbraio. Il rapporto è frutto di un accordo di collaborazione scientifica con l’Istituto Superiore di Sanità “finalizzato allo scambio di dati e di informazioni derivanti dalla sorveglianza epidemiologica della popolazione residente nel Circondario di Napoli Nord, con riferimento agli eccessi della mortalità e dell’incidenza tumorale” …».
«Riteniamo il Rapporto di particolare importanza, in quanto si riconosce, per la prima volta, “un possibile ruolo causale e/o concausale dei siti di rifiuti, in particolare quelli incontrollati e illegali di rifiuti pericolosi, nell’insorgenza di queste malattie”. È la conferma, da parte di indiscusse autorità, di quanto la popolazione ha percepito da tempo. Riconosciamo che si tratta di un atto ufficiale di notevole portata con il quale tutti, anche la cosiddetta “corrente negazionista” dovrà confrontarsi».
«Auspichiamo che tale esempio virtuoso di collaborazione tra Enti ed Istituzioni possa continuare; e chiediamo che: si estenda il monitoraggio sugli altri territori interessati all’inquinamento ambientale, sviluppando “un sistema di sorveglianza epidemiologica in particolare nelle province di Napoli e Caserta”; si realizzino gli interventi evidenziati dai risultati dell’indagine che lo stesso Rapporto raccomanda: bloccare qualsiasi attività illecita e non controllata di smaltimento di rifiuti; bonificare i siti; incentivare un ciclo virtuoso della gestione dei rifiuti; attivare un piano di sorveglianza epidemiologica permanente per le popolazioni; sviluppare attività educative alla corresponsabilità».
«Annunciamo che il prossimo 17 aprile si terrà ad Acerra, dalle 9.00 alle 13.00, il Convegno nazionale Custodire le nostre Terre. Salute, ambiente, lavoro , promosso dalle Commissioni e dagli Uffici competenti della CEI e da noi vescovi della Campania. Invochiamo dal Signore, per tutti in questo tempo di Quaresima, il dono di una costante conversione alla salvaguardia del creato».
Articolo pubblicato il giorno 10 Marzo 2021 - 20:26 / di Cronache della Campania