Importante operazione portata a termine dai finanzieri del Comando Provinciale di Rovigo in collaborazione e in stretta sinergia con l’Inps. Le indagini hanno preso avvio nello scorso mese di dicembre, quando i finanzieri della Tenenza di Occhiobello hanno bloccato un tentativo fraudolento di riscuotere il Reddito di Cittadinanza da parte di 23 persone tutte provenienti dalla Romania; queste, infatti, avevano presentato on-line, sul portale Inps, le domande per ottenerlo, a seguito delle quali, ricevuto il Pin, si erano recate presso l’ufficio postale per ricevere ed attivare le card elettroniche prepagate e, quindi, poter incassare le somme accreditate.
Tutte le persone individuate non avevano titolo a ricevere il beneficio richiesto in quanto risultate prive del requisito di residenza. La legge che ha istituito il Reddito di Cittadinanza, infatti, circoscrive l’accesso al beneficio esclusivamente a coloro che, alla data di presentazione della domanda, risiedono in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due 2 in modo continuativo. Visto il metodo utilizzato, è sorto il sospetto che il fenomeno rilevato non fosse episodico ma che, invece, potesse rappresentare un sistema diffuso nella dolosa consapevolezza che tutta la procedura di richiesta poggiasse su un sistema di autocertificazioni (Dichiarazione Sostitutiva Unica e su pochi elementi certi.
I finanzieri di Occhiobello hanno così scoperto che il comportamento illecito era stato replicato numerose volte su tutto il territorio nazionale. E stato appurato, infatti, che una vasta platea di persone, tutte straniere, aveva presentato domanda ed aveva potuto accedere illecitamente al Reddito di Cittadinanza. E stato cosi possibile scoprire che delle 673 persone controllate, ben 239 non possedevano il requisito della effettiva residenza in Italia e, per tali ragioni, sono state tutte denunciate alle Procure della Repubblica di: Milano, Napoli, Roma, Cosenza, Lodi, Bari, Torino, Pavia, Massa, Agrigento, Foggia, Genova, Vercelli, Pisa, Latina, Imperia e Rovigo, rispettivamente competenti per il luogo di presentazione dell’istanza.
Di conseguenza è stata richiesta l’emissione di decreti di sequestro preventivo da eseguirsi sulle somme indebitamente percepite ammontanti a circa 400 mila euro. Contestualmente è stata data comunicazione agli Uffici Inps competenti per la sospensione del pagamento. Tenuto conto del meccanismo di funzionamento del Reddito di Cittadinanza, che viene corrisposto a decorrere dal mese successivo a quello di presentazione della domanda e per almeno 18 mesi prorogabili per ulteriori 18, il tempestivo intervento dei finanzieri ha anche impedito l’illegittima corresponsione di somme che oscillano fra un minimo di circa 1.875.000 euro e un massimo di 4.500.000 euro.
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