Napoli, l’unico parco di Pianura rimasto aperto in balia di degrado e bullismo
È la triste storia del Parco Attianese di via Provinciale a Pianura, l’unico rimasto aperto e usufruibile, per modo di dire, ai cittadini dopo la ormai decennale chiusura del famigerato Falcone e Borsellino di Corso Duca D’Aosta e l’inutilizzo per mancanza di tutto sia di quello Camaldoli Sud di via Luigi Santa Maria che del parco Anaconda di via Campanile.
A comunicarlo è il consigliere municipale Pasquale Strazzullo che sollecitato dai cittadini, domenica scorsa si è recato personalmente al parco Attianese per constatare le condizioni in cui versa ed approfondire quanto sollecitato. Dal sopralluogo si è potuto constatare un totale stato di abbandono manutentivo e gestionale, infatti racconta il consigliere, l’erba dei prati non è curata e vi sono cumuli di materiale misto accumulato un po’ ovunque, i cestini dei rifiuti stracolmi per non parlare dei problemi strutturali in quanto nel campetto da calcio vi è un palo dell’illuminazione abbattuto e la recinzione completamente divelta.
Ma la nota dolente è l’assenza di vigilanza in un periodo particolare come quello che stiamo vivendo dove serve il rispetto delle regole. Il parco è in balìa di bulletti che infastidiscono i ragazzini più timidi, alcuni dei quali oltraggiano anche gli addetti alla sorveglianza ed alcuni di loro sono stati visti anche dotati di coltello. La piaga del bullismo, spiega Strazzullo, sembra essere diventata una vera piaga del quartiere che va ad aggiungersi alla microcriminalità e alla delinquenza professionale.
Purtroppo la colpa è soprattutto delle istituzioni che non riescono ad offrire un’alternativa a questi ragazzini disagiati, lasciati al degrado più assoluto in contesti come quelli dei complessi residenziali pubblici che versano in condizioni pietose e con spazi ed immobili abbandonati che potrebbero essere valorizzati ed utilizzati per scopi sociali ed educativi come ad esempio lo sport. A questo disagio sociale che vede coinvolti i più giovani, si aggiunge la scostumatezza e l’arroganza degli adulti che in barba alle norme anticovid sono soliti assembrarsi al parco, talvolta privi di mascherine. Per non parlare poi di quelli che si recano con il cane e per giunta privi di paletta per la raccolta feci, quando a pochi passi c’è il dog park con una vasta area da scalcio.
La mancanza di organico addetto alla vigilanza che si è ridotto da sette a due unità tra l’altro prossime al pensionamento, rende tutto più difficile e favorendo vandali e scostumati. Una situazione che è andata via via peggiorando negli ultimi cinque anni con la Municipalità che altro non ha fatto che sventolare progetti e fondi su carta quando il vero problema è saper gestire l’ordinario. Ad ogni modo conclude Strazzullo, ho scritto a chi di competenza sia per quanto riguarda le condizioni di pericolo e degrado, sia per la problematica delle cosiddette baby gang così come fatto per via Vincenzo Marrone, la cui spiacevole storia è finita alla ribalta nazionale di media e stampa.
Articolo pubblicato il giorno 1 Marzo 2021 - 13:09