L’equipaggio di un’ambulanza intervenuta per un incidente in via Petrarca, a Napoli, e’ stata aggredita da alcuni esagitati. La denuncia, partita dall’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate.
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“Stavolta lo scenario di violenza non sono i quartieri spagnoli, Scampia o Ponticelli, bensรฌ la blasonata Via Petrarca…..proprio da qui ieri sera intorno alle 22 arriva la richiesta di soccorso per incidente auto/moto”. Si legge nel lungo post di denuncia dell’associazione. Che poi spiega: “A rispondere alla richiesta di soccorso viene inviata la postazione 118 del Crispi che in 7 minuti, e ribadiamo 7 minuti, arrivano sul posto. Lโautista viene accolto da un energumeno che scaglia un oggetto contundente sulla ambulanza lato guida……una 50 ina di persone presenti che inveiscono con i peggiori epiteti.
DOPO L’AGGRESSIONE LE GRIDA: ‘DOVETE MORIRE’
I Sanitari attraverso 1000 difficoltร arrivano al ragazzo disteso a terra in pessime condizioni. Addirittura mentre il paziente viene caricato in ambulanza lโinfermiera viene attaccata alle spalle! Il 118 del Crispi riesce a divincolarsi tra la folla di facinorosi ed a partire alla volta del Cardarelli tra le grida della gente sui balconi che dicevano:โ dovete morire!โ
Dopo tutte le fasi atte a garantire la salute del paziente, lโequipaggio sporge regolare denuncia contro ignoti! Se lโambulanza del Crispi avesse avuto le fatidiche telecamere promesse dalla Asl napoli 1 a questโora ora la denuncia poteva essere mirata, invece sarร la solita denuncia contro ignoti che cadrร nei fascicoli della procura! Tutto questo per 1.800 euro al mese?”
Sulla vicenda รจ intervenuto consigliere regionale dei Verdi, Francesco Borrelli. “Andando avanti cosi’ rischiamo la desertificazione del servizio del 118. Non si puo’ accettare di andare a lavoro come in guerra, le aggressioni sono ormai una triste e inaccettabile consuetudine che va inserita fra le priorita’ da risolvere. Senza se e senza ma occorre installare le telecamere sulle ambulanze per poter garantire la l’efficienza del servizio e l’incolumita’ del personale sanitario. Le telecamere, come diciamo da anni, consentono di risalire agli aggressori e identificare cosi’ i violenti perche’ paghino per i loro errori, invece di presentare le solite denunce contro ignoti. Soprattutto in un momento drammatico come questo, dobbiamo assolutamente tutelare il personale sanitario”.
Articolo pubblicato il giorno 7 Marzo 2021 - 19:59