Dopo la pubblicazione di Colori a rovescio (Gutenberg Edizioni 2019), in questo nuovo lavoro, Paola si esprime con tre tipi diversi di linguaggio: quello musicale, quello scritto e quello illustrato, per dare una forma più completa e suggestiva all’immaginario del lettore. Le illustrazioni in particolare, attraverso i brillanti colori, parlano di un mondo al di là del reale che rompe gli schemi del classico racconto. Essi sono il punto di arrivo di un discorso sulla semplicità del tratto e del colore: le linee si muovono decise e sinuose sulle campiture dell’acquarello che fanno da soffuso sottofondo e che, insieme con i testi, inducono il lettore a sognare e a pensare in modo differente dall’abitudinario
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Alessandro Cacciotti, scultore ed intellettuale, nella prefazione al libro, spiega così la scelta di Paola: “Prendendo spunto dal motivo ispiratore di Paola, dal voler dare a ciascun racconto il titolo di una canzone degli Smiths, anche io ho intitolato la mia prefazione alla stessa maniera. Shakespeare’s Sister, titolo di una canzone del gruppo mancuniano pubblicata nel 1985, è forse la formula che più incarna l’essenza letteraria di Paola Bonadies, meravigliosa scrittrice allo stesso tempo fantastica e sentimentale, magica e reale, arcana ed attuale, femminile e sognatrice.
La mole di riferimenti letterari, teatrali, cinematografici e artistici delle canzoni degli Smiths è ormai nota e sta diventando oggetto di studio nelle università inglesi, dove spesso i membri della band sono invitati a tenere conferenze, a dimostrazione dell’enorme valore culturale della loro esperienza artistica. Così come sono note le citazioni delle loro canzoni in titoli di film, scene di film, libri, saggi, nomi di altri gruppi musicali, e così via, in un gioco di rimandi che sembra non finire mai. Nel mio scritto ho cercato di rendere non solo la rete di alcuni sottili rimandi letterari della loro produzione musicale, ma anche di dimostrare come questa, più che mai e più di qualunque altra, abbia incarnato l’essenza stessa della cultura e della vita britannica.
Quello che mancava, però, era qualcuna come Paola Bonadies, che trasfigurasse la loro produzione musicale in pura nuova arte, autonoma e libera, in un tentativo di rivisitazione delle loro canzoni per mezzo di un’ispirazione incandescente che avesse radici da una parte nella letteratura mitologica e fantastica (sempre còlta, potremmo dire rinascimentale) e dall’altra nel flusso di coscienza proprio della letteratura del primo Novecento, anche femminile, come nel caso di Virginia Woolf. Questo strano connubio tra interiorità sentimentale e mondo fantastico è ciò che ci fa pensare, nella scrittura di Paola, ad un elemento neo-shakespeariano ed ha il carattere di un esperimento letterario dalla scrittura estremamente audace e potente. Questi racconti rivivono i testi e le musiche degli Smiths in maniera del tutto originale e poetica, portandoli verso lidi fino ad ora inesplorati.”
Per l’occasione è stato prodotto, con il patrocinio del MIC, un video Some girls are bigger than other, centrato sulla canzone degli Smiths che dà il titolo a un racconto, suggerendo un intreccio di linguaggi: il teatro, la musica, i disegni e… il cinema
Negli spazi dello studio Cerzosimo, a Salerno, con la direzione artistica e regia di Tommasina Budetta e Nicola Cerzosimo, la musica degli Smiths si interrompe per dare spazio al teatro. Un grande arco di travertino con fregi vegetali è la porta ed il confine delle tre dimensioni.
Alessandro Bonadies, apre la scena e il racconto, Alcune ragazze sono più grandi di altre, diventa dialogo tra due attori Attilio Bonadies e Andrea Avagliano. Scorrono veloci i disegni di Paola che invadono il campo visivo, interrotto dalla conclusione affidata ai contributi di Michele Citro, direttore delle Edizioni Paguro e Massimo Bignardi, critico d’arte e direttore del Museo-FRaC, Baronissi.
Nata e vissuta a Salerno, ha conseguito la maturità classica al Liceo Tasso ed ha frequentato la facoltà di Scienze Giuridiche alla Sapienza di Roma e quella dei Beni Artistici e Culturali al Suor Orsola Benincasa di Napoli. Ella è stata da sempre attratta dall’Archeologia, dalle antiche civiltà della
storia e dalla fotografia. Ha frequentato dei corsi di ceramica ed ha realizzato numerosi figure, personaggi ed oggetti d’arte. Pratica abitualmente il disegno ma si è sempre rifiutata di partecipare a qualsiasi mostra individuale o collettiva. Da qualche anno si è anche dedicata alla scrittura, in particolare al racconto (di cui tre ubblicati sulla rivista GeaArt). Colori al rovescio pubblicato nel 2019 da Gutenberg Edizioni.
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