Il colonnato esterno in pietra della Galleria Umberto I di Napoli, quello di fronte al Teatro San Carlo, è invaso da scritte selvagge, tra cui spiccano anche alcune frasi oscene e svastiche, come dimostra anche l’ultimo sopralluogo effettuato dal Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli e da quello municipale Salvatore Iodice. Europa Verde ha da tempo proposto di ripulire queste mura a spese proprie con una macchina idropulitrice. Proposta che però la Soprintendenza ai Beni Culturali di fatto ha respinto chiedendo un numero impressionante di documentazioni.
La soprintendenza ha specificato che “la rimozione debba prevedere operazioni puntuali e specifiche in relazione alla materia su cui le scritte sono stati applicate (pietra naturale, marmo o intonaci) non essendo sufficiente il solo ricorso all’idropulitrice. Inoltre, data la rilevanza dell’edificio in oggetto nonché le particolari condizioni conservative dello stesso, si richiama la necessità di disporre, preliminarmente all’avvio dei lavori, di scheda tecnica di intervento redatta da un restauratore di materiali lapidei da cui si evinca la metodologia e le tecniche di pulizia che si intendono adottare”.
“Abbiamo acquistato, autotassandoci, un’idropulitrice proprio per ripulire i muri della città dalle scritte dei vandali ed abbiamo così proposto alla Soprintendenza di poterci noi occupare a nostre spese della rimozione delle scritte vandaliche dal colonnato della galleria Umberto I utilizzando la pompa da noi acquistata. Ci è stato riposto che pur trovando encomiabile la nostra iniziativa non possono dare l’ok fino a che non presenteremo un documento, redatto da un tecnico, che attesti che la nostra apparecchiatura non danneggi le mura. Già in passato per pulire dai rifiuti le scalinate della Chiesa di Via Costantinopoli abbiamo dovuto seguire un iter di 6 mesi tra le carte che dovevano passare tra i vari enti e infinite lungaggini burocratiche il cui risultato finale è stato che le responsabilità oltre alle spese dell’intervento sono state tutte esclusivamente nostre. Palazzo Reale dove ha sede la soprintendenza dista pochi metri dalla Galleria Umberto I che è in condizioni pietose, a questo punto chiediamo un piccolo sforzo a un dirigente o funzionario dell’ente affinché venga a fare un sopralluogo con noi per verificare il tipo di intervento che vogliamo effettuare e darci l’eventuale ok o diniego. Purtroppo per una certa burocrazia è più comodo non fare nulla piuttosto che assumersi qualche responsabilità. In questo modo vengono disincentivati anche gli interventi dei privati che potrebbero portare un notevole beneficio al decoro urbano e si permette che il degrado e il vandalismo aumentino sempre di più ”- Le parole di Borrelli e Iodice.
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