Foto comunicato stampa
La mostra, che rientra nella rassegna “CONTEMPORANEA 2020: le arti, l’oggetto”, è stata finanziata dalla Regione Campania (Iniziative per la valorizzazione patrimonio culturale regionale D.D. 42 del 25/09/2020).
“Una nuova occasione – scrive Gianfranco Valiante sindaco di Baronissi – si propone per ammirare opere del nostro tempo contribuendo ad animare lo studio dell’arte così come, oggi più che mai, la riflessione sul suo ruolo all’interno della nostra società. Lo facciamo ospitando presso le sale del Museo-Fondo Regionale d’Arte Contemporanea, Baronissi, una mostra dedicata ad aspetti dell’incisione del Novecento in Europa e in Italia, confermando la cifra di questo spazio quale luogo di studio e di ricerca. Questo, del resto, è l’obiettivo che l’amministrazione comunale porta avanti con la certezza di contribuire alla diffusione e promozione dell’arte, intendendo il museo nelle sue qualità si servizio pubblico, teso alla crescita culturale e alla coesione sociale”.
“Il percorso espositivo della mostra – come ha sottolineato, nella presentazione al catalogo, Gianfranco Valiante – segue gli aspetti caratterizzanti la storia della grafica e dell’incisione attraverso le opere di artisti quali Heckel, Carrà, Picasso, Miró, Magritte, Dalí, Capogrossi, Vespignani, Bartolini, Starita, Zancanaro, Treccani, Freeth, Strazza, Del Pezzo, Napoleone, Bruno, Pesce, Willburger, Lacasella, Rizzelli, Manno, Avella, Marcon, Casciello, Vollaro, Lovaglio, per citarne alcuni, fino ai più giovani Bindella, Poto e Timpani analizzandone le peculiarità linguistiche di un lessico tradizionale, tuttavia ancora capace di esprimersi confrontandosi con il presente, sollecitando riflessioni sui sistemi di comunicazione contemporanea. Una mostra che, nel suo procedere, si pone in linea di continuità con le attività già avviate dal Museo-FRaC e che hanno guardato le esperienze della grafica d’arte in Italia – ricordo quelle dedicate ad Antonio Pesce, al Laboratorio di Nola di Vittorio Avella e Antonio Sgambati, a Peter Willburger e all’incisione italiana degli anni Novanta, alla Grafica di Via dei Sette Dolori di Matera fino a quella dedicata a Francesca Poto – mettendo in ulteriore risalto opere da tempo appartenenti alle nostre collezioni”.
Una rassegna, quella immaginata dallo storico dell’arte Pasquale Ruocco, realizzata grazie alla disponibilità degli artisti, delle collezioni del Museo-FRaC di Baronissi e di collezioni private, che nasce come riflessione sui media guardando all’incisione come possibilità di favorire atteggiamenti meno scontati e omologanti nei confronti del sistema di produzione e distribuzione delle immagini.
“La mostra procede – chiarisce lo stesso curatore – preferendo a una rigida cronologia, un’organizzazione tematica, per tappe, quelle di un viaggio on the road si potrebbe dire, aperto cioè alle deviazioni; alle sollecitazioni provenienti dallo studio diretto delle opere; alla comprensione delle scelte tecniche e degli effetti espressivi ricercati, rispondendo alla necessità di guardare all’incisione come un medium dall’innegabile impiego creativo, considerandola cioè non quale lingua morta, bensì come campo di una libera sperimentazione”.
La mostra sarà visibile online sino al 27 aprile, oltre che sui canali official del Comune di Baronissi e del Museo FRaC, anche sulle pagine di Gutenberg Edizioni.
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