Le 14 tonnellate sequestrate dalla Guardia di Finanza in un parcheggio di Cassino erano detenute illegalmente all’interno di un tir. Il titolare di una società che produce materiale pirico è stato denunciato
Se fossero esplose, durante il trasbordo, avrebbero polverizzato un’area di oltre dieci chilometri nel tratto compreso tra la provincia di Frosinone e la provincia di Caserta, provocando danni alle persone, alle abitazioni e ai locali commerciali ubicati in un’ampia area, coinvolgendo, altresì, la circolazione dei veicoli lungo l’autostrada Roma – Napoli.
Le 14 tonnellate di materiale esplodente rinvenute all’interno di un tir dai Finanzieri del Comando Provinciale di Frosinone e del Gruppo di Cassino, nel corso di un controllo, erano una vera e propria ‘polveriera’. Le Fiamme Gialle del Gruppo di Cassino, nello sviluppo di elementi informativi relativi a violazioni della normativa “accord dangereuses route”, che disciplina il trasporto internazionale di merci su strada, hanno scoperto un’attività di trasbordo di un’ingente quantità di esplosivo da un furgone ad un autoarticolato – entrambi di proprietà di una società di produzione di materiale esplodente -, effettuata all’interno di un’area di parcheggio di Cassino aperta al pubblico ed adiacente ad esercizi commerciali e abitazioni private.
I Finanzieri, rilevata l’assenza di una guardia giurata di scorta alle operazioni di trasbordo dell’esplosivo e delle prescritte autorizzazioni e comunicazioni alle competenti Autorità, hanno esteso il controllo presso lo stabilimento di produzione del materiale per verificare il rispetto della normativa di pubblica sicurezza che disciplina la produzione, lo stoccaggio ed il trasporto su strada del materiale esplosivo.
Il controllo ha consentito di accertare possibili violazioni in materia ambientale nella gestione del sito di produzione ed a tal motivo si è visto necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Frosinone e di funzionari dell’Arpa Lazio – Sezione di Frosinone. Gli esperti hanno riscontrato l’assenza delle autorizzazioni per l’immissione di fumi nell’atmosfera e per lo scarico delle acque reflue industriali. Inevitabile a questo punto il sequestro di oltre 14 tonnellate di esplosivo, di tipo mina, oggetto di trasbordo dal furgone di minore portata all’autoarticolato, nonché dell’impianto di produzione dello stesso materiale, mentre il rappresentante legale della società, con sede ad Arpino è stato denunciato per “Fabbricazione abusiva di materiale esplodente” e per reati in materia ambientale.
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