Partono i lavori di restauro del mosaico Alessandro Magno.
Sette tonnellate per un milione di tessere, e quando fu sepolto dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., era posto a decorazione del pavimento della domus del Fauno, ora nella Regio VI di Pompei, da almeno 170 anni.
‘La battaglia di Isso’, un manufatto di 5,82 metri per 3,313 metri scoperto nel 1831 e dal 1844 nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli da questa mattina, รจ in restauro.
Un lavoro complesso e delicato sotto la direzione scientifica di Antonio De Simone, che vedrร i restauratori scelti dal laboratorio di restauro del MANN, di cui รจ responsabile Maria Teresa Operetto, lavorare in una fase successiva anche con la realtร aumentata grazie agli occhiali tecnologici messi a disposizione da Tim.
Il mosaico sarร staccato dalla parete che occupa dal 1916, quando il riallestimento delle sale dedicate di Vittorio Spinazzola trovรฒ questa sistemazione per uno dei pezzi piรน celebri del museo, contornato da elementi architettonici di quel gigantesco atrio e dai mosaici che ne definivano le soglie; poi la parte davanti, con il disegno fatto di microtessere di materiali provenienti dall’Italia e dall’Africa sarร protetto da un fasciame di legno. Infine, si comincerร a intervenire dal retro su microfratture, rigonfiamenti, deterioramenti del supporto, ossidazione dei ferri che lo sostengono e altre criticitร emerse durante campagne di rilievi diagnostici nel 2015 e nel 2018.
Questo straordinario restauro fa da apripista alla mostra che tra un anno il MANN dedicherร proprio ad Alessandro Magno e alla via delle Indie.
“Ci vuole coraggio per affrontare un restauro di questo tipo – sottolinea il direttore del museo, Paolo Giulierini – quello in parte รจ mancato nei tempi passati. Ringrazio De Simone che me ne ha subito sottolineato l’urgenza e l’importanza. E ora la tecnologia si unirร al miracolo quotidiano delle mani dei nostri restauratori.
Sarร un restauro ‘trasparente’, visibile ai visitatori alla riapertura dei musei e in alcune fasi anche on line. Tutti insieme ci prendiamo questa grande responsabilitร , in coordinamento con l’Istituto centrale per il restauro (ICR) diretto da Alessandra Marino”.
Articolo pubblicato il giorno 4 Marzo 2021 - 16:06