La vicenda dei murales in omaggio alla delinquenza fa rumore anche all’estero
Il caso del murale dedicato al baby-rapinatore Ugo Russo, rimasto ucciso durante un tentativo di rapina, continua a far rumore non solo a Napoli, ma anche oltre i confini italici. La testata El Pais e la tv di stato spagnola dedicano uno speciale e un articolo alla questione: “Sangue, pittura ed altari: cronaca della violenza napoletana.”.
Intanto il comitato “Verità e Giustizia per Ugo Russo”, che continua a chiedere alle istituzioni di non rimuovere il maxi-dipinto in onore del baby-rapinatore dei Quartieri Spagnoli, tappezza le strade del territorio di manifesti abusivi che sono stati rinvenuti persino a Roma, in zona Termini, come segnalato da un cittadino al Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.
“Questo comitato chiede la tutela di un’opera non autorizzata che celebra un rapinatore e lo fa pure attraverso dei manifesti abusivi con cui stanno tappezzando i muri della città e non sono la nostra. È per colpa anche di gente come questa, di questa cultura e propaganda della delinquenza, che troppo spesso Napoli è diventata nel mondo sinonimo di violenza e criminalità. Se la nostra città è continuamente oggetto di luoghi comuni, stereotipi e discriminazioni dobbiamo dire ‘grazie’ a chi continua a divulgare e sostenere la cultura della delinquenza e l‘apologia della camorra. Ora, bisogna porre rimedio a queste mancanze, occorre fermare il dilagarsi di questa mentalità criminale cancellando dalla città tutti i simboli e le celebrazioni di boss, camorristi e criminali. Via tutti i murales e gli altarini abusivi della camorra, subito.”- ha così dichiarato il Consigliere Borrelli.
Articolo pubblicato il giorno 6 Marzo 2021 - 20:04