Si tratta di un progetto indipendente nato da un’idea di Dario e Massimo Vassallo, fratelli del Sindaco Pescatore, realizzato attraverso un crowdfunding collettivo in corso. Nel frattempo, dieci anni di ricerche, di indagini, di conferenze, di convegni, di incontro con i giovani, di pubblicazione di libri e di una fiction Rai, nel tentativo di svelare un omicidio ancora irrisolto e di trasferire una cultura della legalità. Il tutto per mantenere accesi i riflettori sull’inchiesta e raccontare Angelo Vassallo e le sue idee rivoluzionarie nell’intendere la vis politica e la tutela ambientale da anticipatore del Green New Deal.
Uno squillo in piena notte. Sul cellulare un numero sconosciuto. “Hanno ucciso Angelo”, sono le uniche parole che arrivano forti, prepotenti. È il 5 settembre 2010. Una telefonata che rimarrà impressa per sempre, tra silenzio, rabbia e tanto dolore.
Dieci anni fa, alle ore 22.15 del 5 settembre 2010, Angelo Vassallo il “Sindaco Pescatore”, viene assassinato con nove colpi di pistola nella sua auto mentre rientra nella sua casa di Acciaroli. Una violenza così forte, così cattiva, che si abbatte e colpisce la piccola comunità di Acciaroli e l’intero Cilento.
Oggi arriva il primo ed emozionante ciak, sottolineano dalla Fondazione Vassallo. Sono partite, infatti, le riprese del docufilm voluto da Dario Vassallo e Massimo Vassallo, regia di Daniela Riccardi con la collaborazione di Edoardo Erba e Luca Pagliari, direttore della fotografia Giuseppe Falagario. Il Cilento e Roma le location scelte per raccontare una vicenda di un uomo salita alla ribalta della cronaca nazionale. Nelle giornate di un febbraio mite, di quelle che danno l’aroma di una primavera quasi alle porte, la telecamera si è messa in moto ad Agropoli, con troupe e cast animati da entusiasmo e passione civile.
“Legalità e giustizia. Noi ci crediamo – evidenzia Ettore Bassi – Intrecci politici e cronache giudiziarie: tutto questo sarà raccontato nel docufilm “La Verità Negata”. È un progetto importantissimo, nato dalla volontà della Fondazione Vassallo e delle tante persone che hanno conosciuto Angelo, che hanno lavorato con lui, che lo hanno frequentato. Un progetto che vogliamo assolutamente portare a casa, ma per questo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Tante piccole gocce possono formare un mare. Noi ci crediamo, credeteci anche voi”.
“Iniziare le riprese del docufilm “La verità negata” certifica la nostra” follia” – sottolinea Dario Vassallo – È pur vero che senza di essa non avremmo creato una rete di legalità che, dal sud al nord di questo Paese chiede la verità, (ma quella vera), sull’uccisione del Sindaco Pescatore. Il docufilm è cinema, ma è anche un altro dardo nella nostra faretra e con esso arriveremo al bersaglio”.
“Con questo docufilm vogliamo raccontare la vita di un uomo, di un pescatore, di un sindaco, i suoi valori, quella politica bella, pulita in cui credeva e che faceva battere il suo cuore e quello di tutti noi. Siamo partiti dal Cilento con Gerardo Spira, segretario comunale, convinto che nelle carte è scritto tutto l’accaduto. Proveremo a comporre un mosaico di questa strana storia, che ci riporta idealmente a tutte quelle altre morti e stragi che nel nostro Paese sono altrettante verità negate”, rivela la regista Daniela Riccardi.
“Chi è stato ad ammazzarlo nel 2010? Noi lavoriamo con determinazione ed entusiasmo – insiste lo sceneggiatore Edoardo Erba – perché siamo convinti che la storia del sindaco pescatore sia esemplare. Il nostro scopo è quello di farla conoscere a più persone possibili”.
SINOSSI. “La Verità Negata” indaga la vicenda del Sindaco Pescatore Angelo Vassallo, tragicamente assassinato nel 2010. Il docufilm è un viaggio attraverso la vita di un uomo, il pescatore che diventa sindaco di Pollica. Un sindaco innovatore, capace in pochi anni di ribaltare il vecchio sistema di potere e di realizzare piani regolatori, porti, fognature, depuratori, che portano quei luoghi a diventare un’eccellenza italiana. Attraverso le interviste ai suoi più stretti collaboratori, ai familiari, ai pescatori di Acciaroli, e ancora le immagini dei luoghi simbolo di questa storia emerge il ritratto di un uomo comune e allo stesso tempo straordinario nelle intuizioni politiche e civili, determinato a realizzare i suoi obiettivi. Dopo più di dieci anni di indagini non si conosce ancora il nome dell’assassino e dei mandanti, che non hanno interrotto solo la storia di un individuo, ma anche il processo di sviluppo di un intero territorio. Il fuoco del documentario si sposta perciò sul dopo, sulla apparente impossibilità di dare un nome all’assassino e ai suoi mandanti. Con altre interviste a giornalisti, politici e magistrati, con immagini inedite e di repertorio, si cerca di ricostruire il percorso delle indagini e capire perché la ricerca della verità sia ancora ferma.
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