foto di repertorio
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Dopo il video messaggio del premier Draghi le ipotesi al vaglio degli esperti e del governo ci sono le chiusure generalizzate nei weekend, coprifuoco alle 20, le zone rosse piu’ severe, come fu a Codogno nella prima ondata, e il criterio di 250 casi ogni 100 mila abitanti per entrare automaticamente in zona rossa.
In una situazione simile, con “ogni vita che conta” come dice il premier Mario Draghi, mantenere le misure restrittive e anzi rafforzarle e’ l’unica strada possibile. “Le prossime ore non saranno facili dobbiamo provare a piegare la curva e richiamare tutti alla massima attenzione”, ribadisce il ministro della Salute Roberto Speranza al termine di una giornata in cui ha prima incontrato i tecnici con la collega Mariastella Gelmini e poi ha visto il presidente del Consiglio per informarlo sul nuovo piano vaccini.
Nelle prossime ore potrebbe esserci una nuova cabina di regia, in vista del nuovo incontro di giovedi’ con le regioni, in cui si riaffronteranno i tre temi che sono stati al centro della riunione: distribuzione, logistica, somministrazione. E si parlera’ delle nuove misure anche alla luce della riunione del Cts. Nella maggioranza c’e’ tensione sull’ipotesi del lockdown generale, che al momento pero’ nessuno avrebbe messo sul tavolo in maniera netta. Matteo Salvini esplicita la contrarieta’ della Lega: “chiudere adesso senza vaccini non serve a niente e nessuno”.
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Posizione sulla quale si schiera il governatore della Liguria Giovanni Toti, “totalmente e fortemente contrario all’ipotesi di una chiusura generalizzata”. Realista invece il Cav, secondo il quale “la stagione dei sacrifici non e’ finita e i dati non ci consentono di abbassare la guardia”. Per difendere la scuola e’ invece Italia Viva ad invocare il lockdown “tenerle chiuse e lasciare aperto il resto e’ inutile e sbagliato. Se devono chiudere allora e’ preferibile un lockdown generale e breve per poi cercare di riaprire tutto in sicurezza”.
Con il nuovo monitoraggio la maggior parte delle regioni finira’ in fascia rossa e arancione (in giallo potrebbero rimanere solo Sardegna, Sicilia e forse Valle d’Aosta e Liguria) e dunque scatteranno le misure piu’ restrittive, con la chiusura dei ristoranti anche a pranzo, in arancio, e dei negozi, in rosso.
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