Da quest’incontro virtuale è venuta fuori una sola interessante novità – però non da parte dei Comitati – sotto forma di proposta progettuale di “respiro territoriale”, alla quale noi avevamo fatto già cenno in un precedente articolo. I Comitati NO Sottopassi, hanno sostanzialmente riproposto le loro rivendicazione e le loro argomentazioni avverse, appunto, ai sottopassi pedonali (ndr: compresi i sovrapassi, meccanizzati o non), alle sottovie, cioè ai sottopassi carrabili e, alla fine al progetto EAV nella sua interezza.
Il progetto EAV di compatibilizzazione urbana, che prevede nell’ordine: 1) la riqualificazione di Via Nolana (compresi tutti i suoi sottoservizi) 2) una piazza in parte coperta per circa trecento posti auto, 3) la realizzazione di una strada parallela alla centralissima Via Lepanto, 4) il potenziamento delle anguste strade attualmente semirurali che vanno verso l’area a nord di Pompei, 5) il Potenziamento della Stazione ex Circum di Pompei città, è stato presentato come un attentato alla integrità del soprassuolo e del sottosuolo pompeiano.
Durante il video incontro è stato trattato anche il problema dei circa 275 espropri, un numero a prima vista elevatissimo. Esso si spiega con la estrema frantumazione della proprietà privata e con la presenza di reliquati areali da precedenti lavori ferroviari o stradali del secolo scorso, non tanto per la vastità della estensione dell’area da espropriare.
Dagli intervenuti per la parte dei Comitati sono state altresì riproposte e attualizzate le critiche al il vecchio e al nuovo sindaco, al vecchio e al nuovo consiglio comunale, alla EAV e alla Regione Campania. I rappresentanti dei Comitati hanno fornito una serie di dati statistici, tecnici e mediatici che, a loro giudizio, dovrebbero scoraggiare il Comune dal procedere nella realizzazione del Progetto dell’EAV.
Contro entrambi questi due Enti hanno poi argomentato, con rilievi di legittimità contro la loro azione tecnico-amministrativa, i legali dello Studio Leone che assistono e assisteranno i Comitati nelle prevedibili controverse giudiziarie, se si procederà nei tempi previsti dalla legge per i ricorsi amministrativi.
Insomma, dopo il braccio di ferro tra Comitati, EAV e Comune di Pompei, si profila una lunga guerra a colpi di carta bollata. Staremo a vedere e informeremo i lettori degli sviluppi.
La novità che abbiamo annunciato all’inizio di questo articolo riguarda invece un’ulteriore ipotesi alternativa tesa a liberare il centro città di Pompei dalla morsa del traffico di “attraversamento” verso i siti vesuviani che lo opprime con una quotidianità inesorabile ogni santo giorno dell’anno.
E’ la proposta di un gruppo di lavoro di tecnici e professionisti di varia estrazione ed età che si è raggrumato intorno alla persona dell’Ing. Giovanni D’Amato – stimato anziano professionista di grande esperienza – che ha presentato il progetto, a firma della “Accademia Pompeiana”, sottolineandone opportunamente la valenza territoriale, certamente ultracomunale, quindi metropolitana e interprovinciale.
L’idea progettuale prevede il recupero del Canale Conte di Sarno, cementificato venti anni fa e ora in abbandono.
Ma proprio per questo, a nome del gruppo di lavoro degli “Accademici”, l’ing. Damato lo ha candidato a essere il tracciato/sedime di una nuova e breve tratta ferroviaria che, dalla località Marra, tra Scafati e Poggiomarino, porti su pilotis una linea ferroviaria EAV sopraelevata fino raggiungere l’area della Civita Giuliana, a monte degli Scavi. La linea proseguirebbe poi per Boscoreale e Napoli sulla tratta esistente. In questo modo al Parco Archeologico si potrebbe arrivare dal Centro Città a piedi e dal Nord dell’agro vesuviano e sarnese su gomma e ferro, coerentemente con i prevedibili nuovi flussi turistici del prossimo futuro post pandemia. A latere, una piccola flotta di navette garantirebbe i collegamenti tra la Stazione ex Circumvesuviana di Pompei Città con le vicine stazioni della nuova tratta.
Questa in estrema sintesi la proposta che gli “Accademici” stanno ottimizzando di gran lena, affinché essa costituisca una valida alternativa percorribile, al posto del “No” senza se e senza ma dei Comitati no sottopassi. E, aggiungiamo noi, non faccia perdere al Comune di Pompei il finanziamento legato all’attuazione del Progetto EAV che, infatti, potrebbe essere in corso d’opera opportunamente “variato” di intesa tra EAV, Comune e Regione Campania, senza sprechi di opportunità e tempi.
Federico L.I.Federico
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