Cronaca Nera

‘Ho ucciso la mia compagna’: la confessione di Pippotto

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Napoli. Dodici coltellate, una brutalità inaudita. Poi, la fuga e la confessione: ‘Ho ucciso la mia compagna’.

Drammatiche sequenze dell’efferato femminicidio, l’ennesimo, che oggi ha il nome di Ornella Pinto, deceduta all’ospedale Cardarelli di Napoli dopo un disperato tentativo dei medici di salvarla.

La confessione

A confessare l’omicidio Giuseppe Iacomino, 43 anni napoletano, compagno della donna da circa sei anni, che dopo averla pugnalata  12 volte all’addome l’ha lasciata agonizzante nella loro casa di Napoli, nel quartiere San Carlo ed è scappato. Una fuga, iniziata verso le 4 di notte, lunga 350 chilometri da via Filippo Cavolino nel quartiere San Carlo Arena di Napoli, fino a Montegabbione in provincia di Terni, un paesino di poco più di mille abitanti dove Pinotto Iacomino suonato, poco dopo le 7 del mattino, al citofono della locale stazione dei carabinieri. “Ho ucciso la mia compagna” ha detto e si è fatto arrestare. Trasferito alla Procura di Terni per l’interrogatorio è stato sottoposto a fermo per omicidio volontario. Il sostituto procuratore Elena Neri, della procura di Terni, che nel pomeriggio lo ha interrogato ha disposto il fermo e il trasferimento in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato.

La lotta per sopravvivere

Mentre Iacomino confessava con poche parole il brutale omicidio, Ornella Pinto era ancora viva e lottava con tutte le sue forze per sopravvivere e con lei i medici dell’ospedale Cardarelli di Napoli che cercavano di salvarla, tentando di fermare la devastazione di 12 pugnalate all’addome di una giovane donna di 40 anni. Era arrivata in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli in condizioni che i medici hanno subito giudicato gravissime, prima dell’alba. A raccogliere il suo grido di aiuto la sorella alla quale Ornella, ferita a morte e sanguinante, era riuscita a fare una telefonata. Poi, la telefonata al 118 e i soccorsi: la disperata corsa verso il Cardarelli.

La lotta per la vita della 40enne è durata diverse ore: è stata rianimata più volte e poi sottoposta ad un delicatissimo intervento chirurgico per fermare l’emorragia dilagante È stato necessario rianimarla più volte. Poi, la resa. Il decesso – spiega una nota della direzione del Cardarelli – e’ sopraggiunto alle 10.35 per un arresto cardiaco al termine di un delicato intervento mediante il quale le équipes del Trauma Center e di Chirurgia Toracica hanno cercato di risolvere le profonde lesioni polmonari. “E’ l’ennesimo episodio di aggressione e omicidio nei confronti di una donna – ha sottolineato il direttore generale del Cardarelli, Giuseppe Longo – un gesto vile e di una brutalità inaudita. Fatti come questo dovrebbero spingerci ad una riflessione profonda su quanto sta accadendo. Siamo vicini alla famiglia di questa giovane madre e a tutte le donne”.

Le indagini

Ornella Pinto lascia un bimbo di quattro anni – anch’egli vittima inconsapevole dell’ennesimo femminicidio – che al momento dell’aggressione era in casa con i genitori.
Le indagini sono condotte dai poliziotti della Squadra Mobile di Napoli, coordinati dal sostituto procuratore aggiunto della IV sezione (fasce deboli) Fabio De Cristofaro, che oggi, 13 marzo, hanno raccolto le testimonianze per chiarire i contorni dell’ennesima efferata violenza contro una donna, una madre.  Nei confronti di Pinotto Iacomino che, stamattina, ha confessato davanti ai carabinieri di Montegabbione gli inquirenti ipotizzano il reato di omicidio volontario. Gli investigatori, dopo avere sequestrato il cellulare della vittima e del compagno, hanno ascoltato i familiari, parenti, vicini di casa e amici della coppia.

Le testimonianze

C’e’ sconcerto e dolore tra gli abitanti di via Cavolino, nel quartiere di San Carlo all’Arena, a Napoli. La notizia dell’omicidio di Ornella Pinto ha colto tutti di sorpresa. I due, secondo quanto riferiscono i vicini della coppia che abitava al terzo piano di un palazzo con molte abitazioni, nella zona popolare della citta’, vicino al deposito dei bus, apparivano come una coppia tranquilla e senza particolari problemi, o almeno cosi’ davano l’impressione. Secondo quanto raccontano le persone radunatesi in strada, e’ stata la sorella a chiamare il 118 dopo aver ricevuto una telefonata della vittima trovata poi in una pozza di sangue.

Ornella Pinto è la quattordicesima vittima di femminicidio dall’inizio dell’anno in Italia: non un numero ma una donna e una madre uccisa con una brutalità inaudita da un uomo. Una mattanza che non si accenna ad arrestarsi.

Rosaria Federico


Articolo pubblicato il giorno 13 Marzo 2021 - 18:14

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