Covid, Silvio Garattini: “Troppi non rispettano le regole. I morti dipendono da noi, la situazione è difficile.”
Le misure anti-contagio si sono dimostrate in questa nuova ondata di Covid-19 “molto scarse non per la loro natura, ma perché c’è troppa gente che non le osserva”, ha dichiarato il professore Garattini ad Agorà su Rai3
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Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs di Milano, lancia un appello alla responsabilità individuale: “Bisogna convincere le persone che siamo in una situazione difficile e che dipende da noi evitare soprattutto che ci siano tanti morti”, oltre “che si debba ricorrere alla chiusura”.
“Basta guardarsi in giro – continua lo scienziato – per vedere come ci sia ancora, soprattutto tra i giovani, troppa gente che gira senza mascherina, gente che si assembra, che prende da bere nei bar prima delle 18 e poi si affolla in varie zone della città per continuare a chiacchierare.
ASTRAZENECA? GIUSTO FERMARSI MA SARA’ ASSOLTO
“È giusto fare tutti i controlli, ma credo che alla fine troveremo che i vaccini non sono collegati ai casi di trombosi. Finora abbiamo somministrato decine di milioni di dosi e non ci sono stati gravi effetti collaterali. Non più di quelli degli altri vaccini. Anche durante le sperimentazioni AstraZeneca aveva registrato un sospetto evento avverso, un caso di mielite. Ma poi si era capito che quel disturbo non dipendeva dal vaccino”.
Garattini suggerisce
“La formazione di trombi è una delle conseguenze del Covid. Dovremmo controllare se le persone colpite non avessero contratto l’infezione in modo silente” afferma in una intervista a Repubblica. Sono sicuro che tutti i controlli necessari verranno effettuati nei prossimi giorni”, sottolinea il farmacologo.
“Si fermeranno le somministrazioni del lotto sotto esame. Una commissione studierà le condizioni di salute delle persone colpite dagli eventi avversi. Verranno sottoposte a esami approfonditi anche le fiale dei lotti bloccati. Poi saremo in grado di capire meglio se c’è un legame fra i casi di trombosi e le vaccinazioni. I controlli si faranno a livello nazionale, ma dialogando con l’Ema, l’agenzia europea dei medicinali”. E chiede che ci sia “più trasparenza in queste materie, altrimenti si genera sfiducia tra la gente.
Oggi mi sarei aspettato un comunicato ufficiale delle nostre autorità sanitarie per spiegare quali e quanti sono i casi sospetti e che tipo di controlli saranno messi in opera. Invece non ho sentito nulla del genere. E non è la prima volta. AstraZeneca è stato all’inizio consigliato sotto ai 55 anni, poi si è deciso di estenderlo anche ai più anziani, ma senza spiegare il perché, senza dire che nel frattempo erano usciti altri dati scientifici incoraggianti. Cosa deve pensare un cittadino? I messaggi in politichese non vengono capiti dalle persone.
L’appello alla chiarezza nella comunicazione
Ci vuole più chiarezza nella comunicazione da parte del ministero della Salute e dei cosiddetti esperti”, “ogni anno in Italia muoiono 600mila persone, cioè più di mille al giorno. È possibile che qualcuno muoia in concomitanza con il vaccino. Ma il fatto che un evento accada dopo un altro non vuol dire che fra i due ci sia un rapporto di causa ed effetto. Anzi, in genere non è così. Cercare di capire se c’è un nesso fra i due avvenimenti è un’operazione complessa, che richiede molte ricerche e controlli”, “sappiamo che i trombi sono una delle conseguenze del Covid e che alcune polmoniti si sviluppano in modo silente, senza dare sintomi. I vaccini poi non sono molecole chimiche, frutto di processi di sintesi che avvengono in modo sempre uniforme. Nascono da processi biologici, di fermentazione, che possono dare luogo a disomogeneità e devono seguire processi di purificazione. I controlli però sono rigorosissimi. È difficile pensare che un lotto sia stato rilasciato senza aver seguito tutte le procedure”. Durante le sperimentazioni di AstraZeneca abbiamo già assistito a un errore di dosaggio. Può essere accaduto di nuovo? “Non credo che un dosaggio anche eccessivo possa causare questo tipo di problemi. Ma vedremo. E’ giusto in questi casi fermarsi e controllare tutto fino in fondo”.
Ricorda infine che nel 2014 venne bloccato il vaccino Fluad contro l’influenza per alcune morti sospette e che “poi si verificò che erano persone dalla salute già compromessa. Il vaccino fu assolto e la campagna riprese”.
Articolo pubblicato il giorno 12 Marzo 2021 - 09:31