Tra i positivi, 505 sono asintomatici, mentre 52 hanno sintomi. Altri 46 casi si contano tra il personale dell’amministrazione penitenziaria che svolge funzioni centrali e che portano cosi’ il totale dei contagi tra i dipendenti del comparto a quota 603. La situazione piu’ drammatica e’ nel carcere casertano di Carinola, con 3 morti nel giro di pochi giorni, 23 contagiati e anche 10 detenuti positivi. Ma preoccupano anche altri focolai.
Nei vari plessi del carcere romano di Rebibbia i positivi tra il personale sono 18, quasi tutti (17) poliziotti; tra i detenuti invece i contagiati sono 31, di cui 4 ricoverati in ospedale. A Napoli Secondigliano i casi tra il personale sono 14: 13 riguardano i poliziotti (8 asintomatici e 5 con sintomi) e sono di piu’ di quelli tra i detenuti (8, uno ricoverato in ospedale). A Orvieto sono 13 i contagi tra il personale, di cui 11 addetti al comparto sicurezza, la stessa cifra dei detenuti positivi.
A Torino gli operatori penitenziari positivi sono 11 (a cui va sommato un altro caso tra il personale). Un po’ meno dei casi tra i detenuti (15, con 2 ricoveri in ospedale). Il contagio per gli addetti al comparto sicurezza e’ a due cifre anche nelle carceri di Pistoia,Chieti e Favignana: in ciascuna sono 10 i poliziotti positivi.
Intanto i sindacati degli agenti della Polizia Penitenziaria hanno proclamato lo stato di agitazione del personale in servizio in tutte le carceri campane, per protesta contro le “insoddisfacenti risposte avute dall’amministrazione penitenziaria sull’emergenza sanitaria in corso”; il riferimento e’ al carcere di Carinola, dove un focolaio di Covid ha gia’ fatto tre vittime tra gli agenti in venti giorni – il 56enne assistente capo Angelo De Pari, deceduto ieri, il 50enne Giuseppe Matano e il 52enne Antonio Maiello – con una trentina di contagiati tra i poliziotti e una decina di casi tra i detenuti.
A proclamare l’agitazione sette sindacati (Uspp, Sinappe, Osapp, Uil-Pa Pp, Fns-Cisl, Cnpp, Cgil). “Ribadiamo a voce alta la nostra totale indignazione sulla fallimentare gestione dell’emergenza sanitaria da parte dei vari livelli dell’amministrazione penitenziaria” scrivono i rappresentanti sindacali, che oggi hanno tenuto una riunione con il provveditore dell’amministrazione penitenziaria campana, dai risultati giudicati insoddisfacenti, tanto da proclamare l’agitazione. I motivi, gia’ espressi qualche giorno fa, sono il “mancato avvio del piano vaccinale”, che si scontra con il dato secondo cui “la Campania ha il piu’ alto indice di mortalita’ tra il personale di polizia penitenziaria rispetto al dato Nazionale”.
I sindacati lamentano “il mancato rispetto dei protocolli sanitari Covid 19, a tutti i livelli gestionali e, la sottovalutazione dei rischi da contagio sui luoghi di lavoro”, “la scarsa azione di monitoraggio e di screening tramite l’esecuzioni di tamponi molecolari”, la “gestione approssimativa del Personale di Polizia Penitenziaria in missione presso gli Istituti a rischio Covid”, la “mancata riduzione della popolazione detenuta con sfollamenti da Istituti ad alto rischio verso altre sedi piu’ sicure”. “Le promesse e i proclami – prosegue la nota – non hanno ad oggi avuto alcun riscontro nei fatti, per cui si denuncia lo stato di abbandono in cui versano i poliziotti penitenziari e i gravi rischi per la salute e il conseguente collasso del sistema sicurezza, e diffidano l’Amministrazione Penitenziaria a trovare una soluzione rapida” concludono le sigle degli agenti.
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