Un lungo silenzio, poi l’applauso della folla hanno accompagnato l’uscita dal duomo di Napoli del feretro dell’insegnante di 39 anni uccisa nella notte tra venerdi’ e sabato dall’ex compagno Pinotto Iacomino. La bara e’ stata portata a spalla dalle Forti Guerriere, attiviste di una associazione partenopea che si batte per fermare la violenza sulle donne e sensibilizzare l’opinione pubblica sui femminicidi. L’associazione è nata all’indomani della morte di Marisa Bellisario, uccisa a colpi di stampella dal marito.
Ai funerali, celebrati dall’arcivescovo Domenico Battaglia, hanno partecipato anche amiche, amici e alcuni colleghi di Ornella, insegnante al liceo artistico statale di Napoli, le mamme dei compagni di classe del figlio di 4 anni.
“Era una ragazza timida, siamo sconvolti tutti da quello che e’ accaduto”, la ricorda una collega. Distrutti dal dolore i parenti della donna. “Avrete giustizia, terrena o divina”, hanno detto alcune amiche alla sorella maggiore di Ornella. La richiesta agli organi di informazione e’ di trattare il caso con maggiore discrezione. Al rito funebre hanno partecipato poco piu’ di 150 persone per rispettare le norme anti contagio. In chiesa anche l’assessora del Comune di Napoli Alessandra Celemente. Grande commozione quando è uscito il feretro di Ornella, tra i parenti e gli amici. Nessuno dei familiari ha voluto rilasciare dichiarazioni alla stampa. I giornalisti, come richiesto, sono rimasti fuori dal Duomo.
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“Per favore, non scrivete niente, vi prego. Si sono dette tante cose false”. Cosi’ Valeria, sorella minore di Ornella Pinto, rivolta ad una cronista, al termine dei funerali. “Avete scritto cose false. Io non ho mai usato il termine belva parlando del marito. Adesso, ve ne prego. Non scrivete più niente”. C’è risentimento nei confronti dei giornalisti da parte dei familiari della professoressa uccisa dall’ ex marito. Cronisti ed operatori non sono stati ammessi in Cattedrale su richiesta della famiglia. All’uscita della bara, pero’, non c’e’ stata tensione, ma solo commozione.
Fuori dalla chiesa in tanti chiedono che per Pippotto Iacomino, il 43enne ex marito della donna, non vi sia nessuno sconto di pena. Iacomino dopo aver accoltellato per 15 volte Ornella Pinto era scappato a Terni dove poi si era costituito alla stazione dei carabinieri di Montegabbione. Ora è in carcere per omicidio volontario.
All’uscita del feretro, sorretto da sole donne, commozione e un lungo applauso.
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