Cava de’ Tirreni, rebus vaccini: dose impossibile per 4mila over 80, mancano i frigo
Mentre tutti i comuni in Italia tentano disperatamente di farsi trovare pronti per iniziare la campagna di vaccinazione contro il Covid, a Cava de’ Tirreni circa 4mila over 80 rimarranno totalmente scoperti della prima dose fino a quando non saranno colmati gli ingiustificabili ritardi della macchina istituzionale e organizzativa. Intanto sulla Piattaforma Soresa sono giunte dalla città le prime 2265 prenotazioni, a cui si aggiungono le 1190 del personale scolastico. Ma non ci sono date per queste richieste, perché non ci sono i centri vaccinali né i frigoriferi necessari per conservare i vaccini, dunque neppure dosi sufficienti per tutta la popolazione.
“C’è un clima di forte allarme in città per le notizie che stanno circolando e che anche noi stiamo apprendendo in queste ore sulla sconcertante lentezza delle operazioni di allestimento dei centri vaccinali – commenta Davide Trezza di Potere al Popolo – Il futuro così fa paura. L’unica sede allestita al momento è stata accreditata solo lunedì 1 marzo, a Santa Lucia, dove vengono somministrate solo 50 dosi al giorno. Nella completa disarmonia delle operazioni, apprendiamo che il personale scolastico è stato convocato erroneamente secondo gli elenchi inviati dalle singole scuole del territorio di Cava de’ Tirreni invece che per ordine di prenotazione della piattaforma Soresa, penalizzando fortemente i docenti con domicilio a Cava ma che svolgono il proprio ruolo fuori città o fuori regione.
A monte di questo disastro ci sarebbe la mancata attivazione, nei tempi necessari, di una efficiente cabina di regia sul territorio metelliano che avrebbe dovuto mettere in rete Asl, Azienda Ospedaliera e amministrazione comunale e la tardiva richiesta dei frigoriferi specifici per i vaccini Pfizer da parte dell’azienda sanitaria locale. Stando ai documenti consultati, le procedure per l’acquisto dei frigo sarebbero state presentate solo tra fine Febbraio e inizio Marzo facendo slittare di molto i tempi di consegna. E chissà quanti giorni ancora ci vorranno per la reale partenza della campagna.
“Per noi non è normale che nel pieno di una crisi sanitaria le istituzioni preposte non attivino le procedure necessarie” conclude Davide Trezza: “Agli over 80 aventi diritto alla prima dose va subito data una risposta, crediamo che la cittadinanza abbia il diritto di sapere quanti over 80 sono stati vaccinati nel Comune di Salerno, perché i cavesi non sono stati chiamati dall’azienda ospedaliera Ruggi e se – invece – delle convocazioni su Cava sono arrivate quante sono. Ogni giorno che passa è un pericolo che non possiamo e non vogliamo più correre. Ora basta”.
Potere al Popolo chiede le dimissioni del Direttore del Distretto Sanitario 63 Pio Vecchione e del Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Ruggi d’Aragona” per lo stato di totale abbandono a cui è stata condannata la città. Non meno colpevole la politica locale, chiediamo allo stesso modo le dimissioni del Sindaco Vincenzo Servalli e dell’Assessore alle Politiche per la Tutela della Salute Armando Lamberti, per non aver vigilato né predisposto a loro volta i servizi e la pianificazione necessaria a gestire l’emergenza.
Articolo pubblicato il giorno 10 Marzo 2021 - 13:50