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Arzano: odissea di un paziente tra Covid e ospedali

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Arzano. Storie umane che nei reparti di malattie infettive dei nostri ospedali a volte conoscono episodi dolorosissimi e poco edificanti di comportamenti di una sanità divenuta a tratti insensibile.

Infatti, l’odissea è cominciata all’inizio di febbraio con un ricovero al Cardarelli di Mario Ferone 65enne di Arzano a seguito di un lieve malore. Dopo un paio di giorni di degenza nei reparti, si becca l’ormai onnipresente Covid e per questo trasferito presso l’ospedale Cotugno dove, dopo appena 48 ore, per l’insorgenza di un presunto problema cardiaco, viene trasferito con l’ambulanza al San Giovanni Bosco.

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Anche qui, dopo un breve consulto e in men che non si dica, viene “caricato” e ritrasferito al II° Policlinico. Ma l’odissea per il malato e i familiari non finisce qui. Successivamente, il sabato mattina del 27 febbraio, di buon ora lo riportano di nuovo al Cotugno dov’ è degente tutt’ora in rianimazione. I parenti stazionano all’esterno del nosocomio e piangono perché non hanno capito cosa stia succedendo, sebbene qualcuno avrebbe dovuto renderli edotti del perché di tanti trasferimenti e dell’aggravarsi della situazione. E i figli pregano il buon Dio per proteggere il loro genitore da tutto e tutti.


Articolo pubblicato il giorno 4 Marzo 2021 - 13:11

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