La Dda di Napoli ha eseguito un decreto di fermo nei confronti di Nicola Aulisio di 23 anni e Giuseppe Righetto di 36 detto o’ blob, due pregiudicati del clan De Luca-Bossa-Minichini della zona Est.
Secondo i pm Antonella Fratello e Simona Rossi, magistrati della Dda di Napoli titolari delle indagini, i due sarebbero responsabili di due tentati omicidi consumati tra ottobre e novembre scorsi nel scontro tra clan della zona Est. Righetto, imparentato dei Casella del rione Conocal, tra l’altro due settimane fa è rimasto ferito in un agguato mascherato con una fallita rapina. Il fermo è stato convalidato e i due restano in carcere.
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A carico di Righetto, l’agguato che aveva come bersaglio Rodolfo Cardone, lo scorso ottobre; mentre a carico dello stesso Righetto e di Nicola Aulisio, c’e’ l’ipotesi di aver attentato alla vita di Rosario Rolletta (che poco dopo è diventato un collaboratore di giustizia). Entrambi sono da ricondurre a una epurazione interna al gruppo dei De Luca Bossa-Minichini-Casella di persone legati al sottogruppo capeggiato da Antonio De Martino. Una decisione presa dal cartello che aveva prima accolto i De Martino nel momento piu’ forte della ‘guerra’ ai D’Amico, e poi li aveva marginalizzati, togliendo loro persono le ‘mesate’. I De Martino questa estate avevano deciso di rispondere, attaccando e pianificando agguati contro gli ex alleati, innescando una repressione violenta.
LE CONEFESSIONI DEL PENTITO ROSARIO ROLLETTA
Ed è stato proprio Rosario Rolletta, ex affiliato del clan De Micco e poi confluito nella nuova fazione dei cosiddetti ‘Xx’ di Ponticelli, area Est di Napoli, ad aver svelato alla Dda i restroscena della nuova guerra di Camorra che ha portato a due omicidi, quattro feriti e decine di atti intimidatori. “A settembre 2020 i De Luca Bossa e i Casella non passavano a noi De Martino i soldi per i detenuti in carcere – spiega Rolletta – ci fu un incontro a cui hanno partecipato Salvatore De Martino, Giulio Fiorentino (ucciso in un agguato il 14 marzo scorso, ndr), Ciro Uccella”. Secondo quanto spiega il neopentito, l’incontro non ebbe effetti sperati. “I De Luca Bossa-Casella hanno cercato di prendere tempo e cio’ ha comportato la rottura dei rapporti. Abbiamo cominciato a prendere soldi sulle piazze di spaccio e a fare estorsioni a Ponticelli senza l’autorizzazione dei De Luca Bossa. In questo contesto si sono verificati diversi agguati tra le contrapposte organizzazioni”. La zona Est, secondo quanto ha riferito il collaboratore di giustizia, e’ divisa in varie aree. In via Luigi Franciosa c’e’ la famiglia Casella alleata con i Minichini-De Luca Bossa. Nel rione Fiat c’e’ la famiglia De Martino, detta Xx. Nel Lotto 10 il clan De Luca Bossa, nel Conocal i Luca Bossa con l’appoggio degli Aprea di Barra, nel complesso residenziale delle cosiddette Cinque torri, collocato tra via Malibran e via Argine ancora i De Luca Bossa con Minichini e Casella.
(nella foto il luogo dell’ultima sparatoria e nei riquadri da sinistra Giuseppe Righetto, Nicola Aulisio e Rosario Rolletta)
Articolo pubblicato il giorno 23 Marzo 2021 - 21:19