Nel corso dei controlli i militari hanno riscontrato che su un’area di circa 200 mq erano state realizzate alcune opere edili, tra cui due tettoie poggianti su pilastri, un basamento in calcestruzzo con installata in cima una “colonna di deodorazione” e, a poca distanza dall’area citata, era stato realizzato un silos destinato al trattamento di olio alimentare, poi sequestrato dai militari.
Ad esito di più approfonditi accertamenti e di misurazioni effettuate con apparecchiature gps, hanno riscontrato che le opere erano state edificate a circa 40 mt di distanza dalla sponda del fiume “Bianco”, in violazione di quanto previsto dalla legge che prescrive una fascia di rispetto di 150 mt dalla sponda dei fiumi per la realizzazione di opere edilizie.
Successivamente il personale operante ha accertato l’assenza del permesso a costruire, e dell’autorizzazione paesaggistico-ambientale, motivo per il quale è stato denunciato il titolare della ditta esecutrice dei lavori.
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