Nei confronti del governatore gli inquirenti ipotizzarono i reati di abuso d’ufficio, falsita’ ideologica e truffa. Lo rende noto “La Repubblica”. Le contestazioni nacquero in relazione agli stipendi erogati ai vigili che, secondo le accuse iniziali, venivano pagati alla stregua di dirigenti malgrado, secondo le accuse, svolgessero la mansione di autisti.
Il governatore della Campania, ascoltato dagli investigatori, pero’, spiego’ ai pm che i quattro vigili non erano dei semplici autisti ma rappresentavano, in sostanza, una vera e propria segreteria mobile. Sulla vicenda ha aperto un procedimento anche la Corte dei Conti della Campania, per un presunto danno erariale da 400mila euro, che ha citato in giudizio il presidente De Luca.
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