Uccisero su commissione, per una cifra neppure importante, anche se il collegamento con chi avrebbe avuto interesse per la morte di Giuseppe Matarazzo, 45 anni pastore di Frasso Telesino, non e’ stato provato.
Eppure per Giuseppe Massaro, 57 anni, di Sant’Agata de’ Goti, e per Generoso Nasta, 32 anni, di San Felice a Cancello, il pm Francesco Sansobrino ha chiesto alla corte d’Assise del tribunale di Benevento la condanna all’ergastolo. Oggi la requisitoria con la ricostruzione del delitto, delle indagini che ne seguirono per individuare i responsabili, e forse in serata potrebbe essere emessa la sentenza. Matarazzo fu ucciso dinanzi casa il 19 luglio 2018. Viveva nella villetta di contrada Selva con i genitori da poco piu’ di un mese, dopo essere uscito dal carcere e aver scontato una condanna a 11 anni di reclusione per violenza sessuale su minore.
L’uomo ucciso aveva sempre sostenuto di aver avuto una relazione con la ragazzina di 17 anni che fu poi trovata impiccata a un albero il 6 gennaio 2009. La sera dell’omicidio, un’auto si avvicino’ a Matarazzo con la scusa di chiedere informazione e il pastore fu ucciso con alcuni colpi di pistola. La vettura poi si dileguo’. Ma una certosina indagine sui segnali gps, incrociati con i numeri di telefono rilevati dalle celle telefoniche della zona ha permesso di individuare i due imputati. I riscontri bancari hanno poi certificato un movimento di 13mila euro. Per Massaro si trattava di risparmi che l’uomo aveva deciso di depositare in banca, per gli inquirenti quella somma poteva essere soltanto il compenso, o parte di esso, ricevuto per l’omicidio. Fu trovata un’arma, una pistola legalmente detenuta, compatibile con quella usata per il delitto.
Articolo pubblicato il giorno 22 Febbraio 2021 - 20:27