Due settimane fa erano finiti in carcere in 20 e tra questi Alessandro Parisi (difeso dall’avvocato Marco Bernando), ritenuto, unitamente al suocero Tullio Dennier ed al cognato, Adolfo Dennier, promotore e finanziatore dell’associazione. Per Parsi però il Tribunale del riesame di Napoli – 10ecima sezione – ha annullato l’ordinanza disponendo l’immediata liberazione dell’imputato per il quale il gip di Napoli – dott.ssa Bardi- aveva disposto la custodia cautelare in carcere.
Per il resto l’impianto accusatorio (rappresentato da intercettazioni telefoniche ed ambientale e dalle dichiarazioni di alcuni collobaratori di giustizia – Salvatore Maggio, Maurizio Ferraiuolo e Tommaso Prestieri) ha sostanzialmente retto.
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Secondo le accuse della Dda di Napoli l’associazione Dannier-Parisi aveva acquistato di 13 chilogrammi di cocaina trasportata da corrieri colombiani dalla Spagna a Napoli. E inoltre venduto 45 chilogrammi di cocaina nella disponibilità di un “uomo” del narcotrafficante Bruno Carbone al gruppo Cardarelli egemone nelle “Case Nuove” e infine aveva importato di circa 250 chilogrammi di hashish dalla Spagna per la quale ci sarebbe stato un “interessamento” anche di Apice Vincenzo, parente dei Di Lauro che avrebbe agito per nome è per conto di questi ultimi.
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