“Il mio assistito ci tiene al fatto che si possa realizzare la statua di Maradona e ha così deciso di formalizzare le sue dimissioni dalla commissione comunale, per garantire maggiore trasparenza e affinché non si strumentalizzi la sua presenza all’interno della stessa commissione”.
Lo ha detto Emilio Coppola, avvocato di Gennaro Grosso, l’ultrà del gruppo ‘Masseria’, indagato per gli scontri del 23 ottobre scorso, quando a Chiaia e sul lungomare, la protesta pacifica dei ristoratori napoletani atterriti dalla pandemia, si trasformò in guerriglia. Grosso è stato nominato poi dal Comune nella commissione chiamata a scegliere i progetti per la realizzazione della statua dedicata a Diego Armando Maradona, all’esterno dello stadio.
“Il mio assistito – rimarca l’avvocato Coppola – ha preso atto del decreto di perquisizione emesso dalla procura, la quale ipotesi, di un suo coinvolgimento ai fatti del 23 ottobre (gli scontri), si basa esclusivamente su una intercettazione telefonica tra lui e la madre, ma le celle del cellulare sono sempre agganciate al suo quartiere di residenza in piazza Carlo Terzo. Lui nega assolutamente di aver fatto parte degli scontri del 23 ottobre a Santa Lucia. Vogliamo essere sentiti dai magistrati e presenteremo a giorni la richiesta formale” rende noto il legale.
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