SISMA80 – 23 NOVEMBRE ORE 19.34, apre la mostra fotografica dedicata
al quarantennale della ricorrenza del terremoto del 1980
Ideazione e direzione artistica di Luciano Ferrara, promossa dallโAssessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, dal 12 febbraio al 31 marzo 2021 presso il Convento di San Domenico Maggiore (Vico San Domenico Maggiore 18, Napoli)
In mostra oltre 100 immagini storiche di piรน di 20 fotografi:
Archivio Luciano DโAlessandro Studio bibliografico Marini Roma โ Massimo Cacciapuoti โ Toty Ruggieri โ Annalisa Piromallo โ Gianni Fiorito โ Fotosud (Giacomo Di Laurenzio, Antonio Troncone, Mario Siano, Guglielmo Esposito) โ Associazione Archivio Carbone โ Pressphoto (Gaetano Castanรฒ, Franco Castanรฒ, Franco Esse) โ Mario Riccio โ Giuseppe Avallone โ Guido Giannini โ Pino Guerra โ Sergio Del Vecchio โ Archivio fotografico Ferrara, Luciano Ferrara โ Mimmo Jodice
Apre venerdรฌ 12 febbraio alle ore 12.00, nel Convento di San Domenico Maggiore, la mostra SISMA80 – 23 novembre ore 19.34, progetto fotografico promosso dallโAssessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli nellโambito dellโanniversario del quarantennale dal terremoto del 23 novembre 1980, ideato e diretto da Luciano Ferrara, prodotto da noos aps, responsabile produzione Sofia Ferraioli, e con lโorganizzazione e curatela di tribunali138.
Lโesposizione, inizialmente programmata per il 23 novembre e rinviata a seguito dellโevolversi dellโemergenza Covid-19 e delle conseguenti disposizioni dei DPCM, inaugura con le immagini, lo sguardo e la testimonianza di oltre 20 fotografi che con i loro scatti ridanno voce a una ferita di una catastrofe non ancora rimarginata.
La mostra รจ visitabile fino al 31 marzo 2021 e per consentire la visita in totale sicurezza, al fine di garantire lโosservanza delle misure di contenimento del contagio da Covid-19, รจ necessario prenotare scrivendo a noos.tribunali138@gmail.com
SISMA80 presenta le fotografie di: Archivio Luciano DโAlessandro Studio bibliografico Marini, Roma โ Massimo Cacciapuoti โ Toty Ruggieri โ Annalisa Piromallo โ Gianni Fiorito โ Fotosud (Giacomo Di Laurenzio, Antonio Troncone, Mario Siano, Guglielmo Esposito) โ Associazione Archivio Carbone โ Pressphoto (Gaetano Castanรฒ, Franco Castanรฒ, Franco Esse) โ Mario Riccio โ Giuseppe Avallone โ Guido Giannini โ Pino Guerra โ Sergio Del Vecchio โ Archivio fotografico Ferrara, Luciano Ferrara โ Mimmo Jodice.
Oltre 100 immagini che ritraggono gli scenari della catastrofe, allestite nel Grande Refettorio del Convento di San Domenico Maggiore: dalle proteste in piazza del Plebiscito a Napoli, ai terremotati alloggiati negli autobus, nelle scuole occupate, nei campi containers presso i quartieri di San Pietro a Patierno, San Giovanni a Teduccio, Barra, Secondigliano. Le foto di disperazione nellโepicentro dellโavellinese con scatti che ritraggono crolli e zone devastate da Lioni, SantโAngelo dei Lombardi, Teora e Bagnoli Irpino, fino a Bavano nel potentino. Ancora le fotografie di Pozzuoli con le ricostruzioni post-terremoto.
Il percorso della mostra prosegue nella sala del Piccolo Refettorio, dove i visitatori potranno assistere alla videoinstallazione โIl racconto dei protagonistiโ, proiettata su una parete di 6 metri e realizzata da Gix Musella e Elio Di Pace, che completa lโesposizione attraverso voci e testimonianze.
SISMA 80 รจ un progetto inedito di narrazione partecipata sugli effetti del terremoto dopo 40 anni, dove le immagini selezionate costituiscono un contributo esclusivo dei fotografi e delle fotografe, autori e autrici di testimonianze uniche e preziose che necessitano di essere riportate alla luce.
โAbbiamo ritenuto di non potere ma soprattutto di non volere ridurre alle sole celebrazioni istituzionali questo quarantennale, โ afferma Eleonora de Majo, Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli โ utilizzando la ricorrenza come occasione di riflessione collettiva, pubblica, su come si รจ trasformata la nostra cittร a partire dal sisma e su quali di queste trasformazioni ne hanno inesorabilmente condizionato il tessuto sociale, antropologico, economico e modificato ineluttabilmente il paesaggio urbano. Urgenza che avvertiamo ancora piรน forte in questo momento storico, immersi come siamo in un globale stato di emergenza e di eccezione e dunque ancor piรน interessati ad approfondire, attraverso un racconto di testimonianze visive e di parole, come dietro la possibilitร di derogare alla legge e alla Costituzione possa nascondersi sempre una imperdibile occasione di profitto per la politica corrotta, per lโimprenditoria criminale e per il malaffareโ.
โSiamo felici di poter finalmente inaugurare questo importante e intenso progetto che ci ha visti impegnati per mesi in un grande lavoro corale โ dichiara il direttore artistico e fotografo Luciano Ferrara. – Celebrare uno storico momento del nostro passato in un periodo come quello presente cosรฌ difficile e tragico a causa della pandemia, rende questo progetto ancora piรน sentito e con la voglia e necessitร di essere mostrato e condiviso. Lo dedichiamo alla nostra cittร e regione, per ricordare il terremoto che ha colpito noi e lโItalia intera, e che a quarantโanni di distanza continua a mostrare le proprie feriteโ.
La mostra SISMA80 intende evidenziare, oggi, in epoca della pandemia, lโimportanza del ruolo del fotogiornalismo dโinchiesta, sempre piรน utile e necessario per la democrazia e le condizioni di vita di milioni di cittadini.
Le voci di chi allora fu chiamato a documentare con lโobiettivo, a distanza di 40 anni, tremano oggi forse piรน di quelle mani che scattarono con la tragedia davanti, come se dai fotografi fossero pronunciati piรน a caldo i ricordi di oggi, piuttosto che le impressioni visive di allora, freneticamente depositate su rullino fotografico. Se la responsabilitร e lโetica del professionista non avevano concesso alla persona dietro allโobiettivo di dare spazio allo scoramento, oggi รจ allโemotivitร dei fotoreporter che si vuole restituire uno spazio espressivo libero attraverso la registrazione dei loro racconti.
Completa la mostra, la grande installazione dal titolo โIl Cratere Mappe Infograficheโ (mt. 6×2,5) allestita nel Grande Refettorio, dove sono raccolti documenti e informazioni sul terremoto attraverso una selezione di pagine de Il Mattino dellโepoca, insieme alla mappatura dei luoghi colpiti e degli effetti. Il โCratereโ divenne il nome di una vasta area che, dallโAppennino meridionale si estendeva su tutta lโIrpinia e nelle zone adiacenti delle province di Salerno e Potenza.
Descrivere i terremoti in cifre significa documentare, restituire dati, rendere il fenomeno leggibile, contribuire a far sรฌ che si salvi il salvabile, che non si ripeta lโindicibile. Lโelenco dei comuni coinvolti, i gradi di scala Mercalli, le stime del numero dei morti e dei feriti, le pagine della stampa: tutti i dati esposti in questa grande installazione offrono lโopportunitร al visitatore di essere interpretati e convertiti in una lettura critica. Con lโobiettivo di restituire il diritto allโinformazione e alla libertร di stampa, che non puรฒ essere libera se il dato da cui si genera รจ imbrigliato, cosรฌ come la fotografia non puรฒ essere libera se lโobiettivo รจ danneggiato.
Il catalogo fotografico della mostra pubblicato dalla casa editrice Iod, con il progetto grafico a cura di Gix Musella e il patrocinio morale del comune di Napoli – Assessorato alla Cultura e al Turismo, raccoglie oltre alle fotografie, i contributi di giornalisti e docenti: Pietro Gargano, Francesco Romanetti, Isaia Sales, Gabriella Gribaudi, Luciano Brancaccio, Laura Lieto. Le loro testimonianze offrono unโanalisi, a volte lucida, a volte accorata, delle conseguenze della tragedia e delle dinamiche sociali, politiche ed economiche che hanno interessato gli interventi di soccorso e di ricostruzione.
Attraverso le immagini e la scrittura, SISMA80 mette in luce una narrazione autentica a partire dai vissuti delle donne, degli uomini e dei bambini, che hanno subito gli effetti di un evento naturale devastante. Documenta le condizioni di disagio abitativo dei cittadini napoletani e campani successivamente al sisma, insieme allโaggravarsi delle disastrose conseguenze accentuate dallโingresso delle organizzazioni criminali nella gestione dei finanziamenti statali destinati alla ricostruzione.
Lโindagine illustra le soluzioni che la Protezione Civile, i volontari e i cittadini hanno individuato per la sopravvivenza, occupando gli spazi sia pubblici sia privati, tra cui chiese, scuole e palazzi istituzionali. Come risultato, il sisma ha rimodellato le dinamiche sociali e relazionali degli abitanti, il loro rapporto con gli spazi urbani e la loro quotidianitร . Risentendo delle vicende legate alle faide camorristiche, i cittadini non hanno reagito piegandosi al destino, ma creando associazioni, collettivi e comitati di quartiere per indicare soluzioni alle istituzioni. Lโesigenza di fronteggiare le emergenze si รจ espressa con un attivismo partecipato e spontaneo.
SISMA80 รจ realizzato con il supporto di Stefano Cuntรฒ, Federica Di Lorenzo, Graziella Portia, Livia Pacera, Giuseppe Sannino, Elio Di Pace. Ogni contributo rappresenta il precipitato di una serie di idee che, combinandosi e ibridandosi attraverso il confronto e l’interazione tra i componenti del gruppo, si configurano in una soluzione espositiva che mette in dialogo la fotografia di reportage con altri linguaggi espressivi. Definizione del concept, curatela, trattamento dell’immagine, allestimento, comunicazione, creazione del progetto multimediale, selezione dei testi critici, scelta editoriale, sono momenti diversi, ma non perfettamente distinti. Nella simultaneitร delle operazioni prende forma un progetto che non si esaurisce nell’esposizione, ma trova in essa un pretesto per far emergere un nuovo interrogativo in chi, progettandola e/o fruendone, partecipa all’esperienza.
Lโorganizzazione
tribunali138 รจ lโindirizzo artistico di unโidea progettuale di Luciano Ferrara, si prende cura del principio della fotografia che rileva frammenti di vita, penetra nel tempo dellโistante, sviluppa conoscenza, facendo esperienza dโintimitร dโesistenza.
Lโassociazione noos aps, รจ uno spazio aperto ad accogliere proposte laboratoriali e progettuali eterogenee allo scopo di individuare soluzioni sperimentali per un uso multifunzionale, favorendo la contaminazione.
La casa editrice Iod รจ uno spazio vitale di idee e progetti che si trasformano in libri, cataloghi, opere e immagini, grazie alla creativitร e alla bravura di maestranze che conservano il prezioso patrimonio di come si costruisce un libro per farlo diventare una pubblicazione.
Il catalogo
a cura della Iod edizioni (dicembre 2020).
ร possibile acquistarlo in mostra, presso le librerie e online su lucianoferrara.comย
Giorni e orari di apertura della mostra:
dal lunedรฌ al venerdรฌ – dalle ore 10.00 alle ore 18.30 (ultimo ingresso ore 18.00). Per prenotare l’ingresso: noos.tribunali138@gmail.com
Articolo pubblicato il giorno 11 Febbraio 2021 - 09:17