“De Luca sarà pure Superman, dice Di Dato, ma ha fallito rispetto alle attività da mettere in campo in ambito sanitario e a tutela del trasporto pubblico e in particolare scolastico e i danni li stiamo pagando noi, i bambini che non vanno a scuola, le famiglie che hanno difficoltà nel gestirli a casa”.
Ricordiamo che i conducenti degli scuolabus non lavorano da marzo 2020 in virtù proprio della chiusura delle scuole a causa della emergenza sanitaria e che hanno da poco ripreso l’attività, per cui le parole espresse ieri dal presidente della Regione Campania, che ha parlato di un aumento dei contagi imputato al mondo della scuola e alla movida, hanno suscitato non poche preoccupazioni.
Oggi, infatti, gli operatori sono tornati in piazza a manifestare tutta la loro rabbia e delusione. Davanti allo stadio Maradona sono stati schierati 87 dei 148 pulmini che effettuano il servizio in città.
“Ogni volta che si riprende l’attività – ha sottolineato Di Dato – significa indebitarci perché dobbiamo riattivare le assicurazioni, pagare le autorimesse, effettuare le verifiche sui mezzi e sottoporci a nostre spese a tamponi per garantire la sicurezza dei bambini che trasportiamo”.
Attività per le quali – come riferito – è necessaria una spesa di circa 3mila euro a fronte di guadagni pari allo zero. Il servizio di trasporto scolastico a Napoli infatti non è effettuato attraverso società di trasporto ma gli operatori, previa autorizzazione del Comune, vivono grazie alle rette che pagano le singole famiglie e dunque niente scuole-niente rette. Operatori che in virtu’ di questa tipicità non hanno avuto accesso ai risarcimenti che il Governo ha previsto per il trasporto scolastico.
“Ormai dall’inizio della pandemia è trascorso un anno – sottolineano gli operatori – e da parte della Regione non è stato fatto nulla per garantire sicurezza al mondo della scuola e a tutti ciò che ruota attorno come il trasporto sebbene la Regione abbia dei fondi disponibili, destinati esclusivamente al trasporto scolastico, che ancora non ha ritenuto di utilizzare destinati”.
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