Zona Arancione – Richiudono le mostre e gli spazi espositivi. Chiude SISMA80 e non riapre la mostra di Marina Abramovic
Chiude SISMA80 lโimportante mostra appena inaugurata a San Domenico Maggiore a cura di Luciano Ferrara sul terremoto dellโIrpinia a quarantโanni da quel terribile accadimento le cui dolorose conseguenze sono ancora tangibili.
Non fa in tempo a riaprire la mostra internazionale MARINA ABRAMOVIC / Estasi installata a Castel dellโOvo โimprigionataโ nelle sale delle Carceri.
Non riesce a inaugurare (per la seconda volta) la mostra TROISI POETA MASSIMO anchโessa a Castel dellโOvo che doveva celebrare il rapporto dellโattore con la cittร a 26 anni dalla sua scomparsa. โNon ci resta che aspettareโโฆ
Slitta al 20 marzo lโapertura al PAN della mostra fotografica e multimediale FRIDA KAHLO EXPERIENCE โojos que no ven corazon que no siente.
Terminano, causa passaggio a zona arancione, invece, โLinea dโombraโ, fotografica di Mario Panizza e LUCE 1 di Assunta Saulle allestita nella Cappella Palatina al Maschio Angioino.
Si auspicano invece le aperture di Cathie Brousse, โLa profonditร delle superfici” in Cappella Palatina lโ8 marzo (se non ci dovessero essere altre restrizioni causa Covid19 altrimenti alla prima data utile).
Il progetto espositivo รจ improntato sul rapporto tra “l’Essere e l’Apparire”, condizione umana in perenne confronto/scontro. Brousse, l’artista d’oltrAlpe, mette in evidenza la ricerca esasperata che si fa dell’essere in ognuno di noi ma che, alla fine, viene esternato in modo stravolto nel modo di apparire. Lโartista ci esorta con le sue opere, che definisce “Paesaggi dell’Anima” a cercare dentro di noi, a mostrare le vere emozioni che teniamo nascoste per paura di non piacere al mondo che ci circonda; e COSMIC BULLETS di Nicola Rivelli in programma il 27 marzo. La mostra tematicamente piรน appropriata per la auspicabile riapertura interpreta la precarietร della condizione umana nella sua interezza, sulla costante presenza del binomio bene/male e del loro incedere parallelo nella vita di ognuno, esposta, trapassata da momenti doloroso, conservandone i segni, i colpi- bullets.
Uno scenario drammatico dal punto di vista delle attivitร espositive previste in cittร negli spazi della Cultura gestiti dallโAssessorato alla Cultura e al Turismo diretto dallโAssessore Eleonora de Majo che proprio venerdรฌ scorso, nella conferenza stampa nazionale condotta insieme ai colleghi delle principali cittร italiane, aveva auspicato e chiesto al Governo, tra le altre proposte, la garanzia dellโapertura dei luoghi di cultura con un protocollo unico che miri a evitare la reversibilitร delle aperture, a meno di situazioni particolarmente gravi, garantendo la continuitร del presidio culturale sul territorio, assicurando lavoro e fiducia, dando sostanza al diritto inalienabile alla cultura e fornendo ai cittadini alternative controllate e sicure, invece di obbligarli a una socialitร compressa in pochi, e poco controllati, luoghi pubblici o privati.
L’esperienza delle Cittร , la serietร con cui teatri, musei e luoghi di cultura hanno mostrato di saper gestire i periodi di apertura, l’elasticitร del servizio, la disponibilitร ad adattarsi ai vincoli che di volta in volta si rendono necessari, rendono questo obiettivo realisticamente possibile.
Articolo pubblicato il giorno 22 Febbraio 2021 - 18:20