Secondo quanto accertato nel supermercato erano posti in vendita esemplari di tartufo con prezzo al chilo di 1990 euro. Sul cartellino la dicitura “tartufo nero pregiato”. Attraverso la documentazione di tracciabilità i militari hanno scoperto che il tartufo esposto non corrispondesse con quello riportato in fattura e non provenisse da Norcia ma da Avellino.
Questa specie è risultata essere “tuber mesentericum” anzichè “tuber melanosporum” e il prezzo riportato era stato sovraccaricato di ben 1700 euro: il prezzo all’origine era infatti 310 euro al chilo e il prodotto in vendita era diverso da quello pubblicizzato sull’etichetta. Il tartufo è stato sequestrato.
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