Il capotreno era stato avvisato fin dalla fermata di Ponticelli che sul treno c’era stato il primo atto vandalico, con la rottura del vetro della porta della cabina di guida, ma quando si è recato sul posto, nessun viaggiatore presente ha voluto indicargli chi fosse stato. Nella stazione di Sant’Anastasia c’è stato poi l’epilogo della vicenda, perché l’uomo ha cominciato ad inveire verso il personale dell’EAV e mentre gli si avvicinava in modo minaccioso, tra i viaggiatori terrorizzati, continuava a rompere i vetri del convoglio con un oggetto, probabilmente un martello, che stringeva tra le mani.
Il capotreno ha allertato le forze dell’ordine, ma l’uomo se ne è scappato attraversando i binari e dirigendosi verso il passaggio a livello, adiacente alla stazione, facendo così perdere le proprie tracce.
I viaggiatori hanno ripreso il viaggio con oltre 45′ di ritardo, allorquando da Napoli è giunto un convoglio che ha sostituito quello vandalizzato.
Questo increscioso episodio è la prova che la sicurezza sui treni non è assicurata ne’ per i viaggiatori e neanche per il personale.
L’EAV ha una grossa responsabilità in merito, avendo sottovalutato i pericoli a cui si sarebbe andati incontro dopo la fine dei vari blocchi e del “lockdown”, fidandosi di dati che mostravano un crollo delle attività criminose e vandaliche, numeri che però, a nostro avviso, erano falsati dal fatto che tra blocchi alle persone ed alle attività scolastiche e produttive, i trasportati sui treni erano drasticamente diminuiti e con essi anche i danni.
Intanto, nonostante i proclami, nessun servizio di controllo e/o controlleria è stato istituito sulla Circumvesuviana e questo nonostante i suggerimenti e le richieste dei Lavoratori e dei sindacati siano state fatte già dallo scorso mese di dicembre. I risultati, stante i fatti di oggi pomeriggio, ci sembrano eloquenti.
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