A dare manforte al cantautore, un altro interprete della nuova scena musicale partenopea, che ha saputo farsi notare sia con il suo progetto Tartaglia Aneuro che per la collaborazione con Daniele Sepe all’interno del progetto “Capitan Capitone”: Andrea Tartaglia.
«Ho conosciuto Andrea al ControCorrente Fest ad Agropoli e siamo diventati amici in maniera semplice e spontanea. Lui è un artista valido e attento a molti temi caldi, ha uno stile personale e ha collaborato con musicisti di spessore (Daniele Sepe, Gnut e tutto il neapolitan power, praticamente, di cui credo sia uno dei più interessanti esponenti). Ha accettato con grande disponibilità di interpretare una parte complessa e in una lingua diversa dalla quale siamo abituati a sentirlo: una versione di Tartaglia, credo, pregevolissima, perché ha davvero una voce incredibile».
“Le canzoni divertenti” si presenta come una mini-suite con rimandi tanto a Bob Dylan, Francesco De Gregori e Giorgio Canali quanto ai Beatles di “Happiness is a warm gun” o agli …A Toys Orchestra di “Ease off the beat”; “Le canzoni divertenti” è un brano che, in pochi minuti, cambia faccia e rimescola le carte in tavola, senza seguire la canonica struttura strofa/ritornello/strofa, preferendo un’evoluzione “sbilenca”, peculiarità che lo avvicina a molte produzioni di stampo progressive.
Al singolo si accompagna un video dalle forti tinte ambientaliste.
Il video di “Le canzoni divertenti” è girato nella baia di Trentova, ad Agropoli (SA), nel Cilento, un posto paesaggisticamente mozzafiato ma continuamente deturpato dall’uomo.
«Come la canzone si divide tra due anime così nel video è forte il contrasto tra il bello e il brutto. La protagonista del video è la baia di Trentova ad Agropoli, uno dei posti più belli della costiera cilentana, deturpato costantemente da incurie e da piccolo e grande inquinamento. Trentova è uno dei luoghi a cui sono più legato perché è un paradiso terrestre che mi è stato donato da sempre, è casa e rifugio per me, ma è anche il simbolo di un territorio che ha un patrimonio enorme e lo gestisce di merda. Io amo il Cilento e amo Agropoli, in ogni mia opera c’è la mia terra e ogni opera è a suo modo un grido d’amore per lei. Questo video si può leggere insieme come metafora e come denuncia: qual è la funzione dell’arte se non la bellezza, se non il risveglio? Il tema ambientale è molto caro sia a me che ad Andrea Tartaglia: senza dover cavalcare mode è, appunto, una questione di amore per la terra».
Il video è stato girato da Andrea Ranaldo, con l’ausilio di Angelo Barone per le riprese con il drone.
«L’idea è quella di esprimere in immagini quella dualità che tormenta il pensiero alla base della canzone. La metafora qui si basa tutta nel rapporto tra la gratuita bellezza della natura e il costante inquinamento. Andrea Ranaldo è stato bravissimo a tradurre la mia idea, ha un talento unico».
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