Don Mimmo Battaglia, che oggi si insedia alla guida della Diocesi di Napoli, nella zona dei Camaldoli ha incontrato E. D., una ragazza nigeriana arrivata in Italia nel 2016 dopo un lungo viaggio di sfruttamento e violenze ripetute.
Giunta nel nostro Paese ha scoperto di avere l’AIDS e, dopo un momento di disperazione, grazie all’accoglienza nella “Casa Famiglia Riario Sforza” della Caritas Diocesana di Napoli, gestita dalle Suore Vincenziane, si sottolinea sul sito social della Curia “ha ricominciato a sperare e a sognare. Nella carne di E. sono impresse le ferite della migrazione, dello sfruttamento e della violenza sulle donne, dell’emarginazione connessa alla malattia e allo stesso tempo la speranza di Napoli, citta’ del mediterraneo, che si e’ fatta per lei casa accogliente”.
Poi una famiglia in difficoltà a causa della perdita del lavoro. Si tratta della famiglia di un operaio della Whirlpool, che ha condiviso il momento amicale del caffè con l’arcivescovo: “segno dell’attenzione al mondo del lavoro e alla piaga endemica della sua mancanza, nonché la volontà ecclesiale di camminare insieme alle istituzioni e alla società civile per ridare dignità e futuro alle tante famiglie che vedono compromessa la propria sicurezza e serenità a causa della disoccupazione” spiegano dalla curia di Napoli.
Articolo pubblicato il giorno 2 Febbraio 2021 - 14:00