“Ho conosciuto Ambrogio Crespi quasi due anni fa quando venendo a Napoli e volle conoscere la nostra realtà e dare così voce alle nostre creature, sui fatti. Non ho dubbi sulla sua innocenza” così il prete Anticamorra Don Luigi Merola in una ‘inusuale intervista’ social con Gaetano Amatruda.
Il 9 marzo la Suprema Corte di Cassazione si pronuncerà sul presunto coinvolgimento di Ambrogio Crespi con l’ndrangheta ed i due hanno scelto una pagina Facebook per rilanciare le loro riflessione.
Il prete, in prima linea sui temi della legalità, ed il giornalista professionista che ha seguito, fra le altre cose la Commissione Anticamorra della Campania, con Crespi hanno lavorato al progetto ‘Terra Mia’, film denuncia della criminalità ed alla canzone ‘Ora Basta’ immaginata per la piccola Noemi e per rompere l’omertà quando la piccola fu colpita da un proiettile.
“Dopo l’incontro inizio’ un percorso” ricorda Amatruda e Don Merola sottolinea “Ho voluto partecipare al docufilm ‘Terra Mia’, una denuncia della ndrangheta e lì ho apprezzato il suo coraggio nel diffondere il seme della legalità. Si combattano le mafie formando i bambini, questa sua frase è nello statuto della Fondazione ‘A voce de creature’ e nella pellicola ha trovato una sua dimensione. Con lo stesso spirito e pensando ai più piccoli immaginammo la canzone ‘Ora Basta’”.
“In effetti – aggiunge Don Merola dialogando con Amatruda – è sembrato che con Crespi ci conoscessimo da una vita. Come prete ho potuto costatare che mi ero imbattuto in un uomo vero e sincero, ha messo a disposizione la sua professionalità per far conoscere le mie creature”
“Spero – dice Don Luigi – in attesa della sentenza che la giustizia vera esista anche sulla terra e che a breve Ambrogio potrà avere ciò che merita. Le accuse assurde in questi anni sono state per lui la forza di gridare ancora una volta che la mafia è una montagna di merda”
Articolo pubblicato il giorno 12 Febbraio 2021 - 19:32