Foto archivio
La donna era stata ricoverata lo scorso 11 febbraio. Era arrivata dal carcere femminile di Pozzuoli, nel reparto articolazione psichiatrica, accusata di furto, estorsione e minaccia a pubblico ufficiale, e il suo fine pena era previsto per il 2026. Il magistrato ha disposto l’autopsia per chiarire le cause della morte. A Pozzuoli Isabella era un’internata provvisoria, arrivata a settembre del 2020 da Bologna perche’ li’ era in ristrutturazione il reparto psichiatrico del carcere. “Di fronte alla morte di una giovane detenuta di 37 anni che ha avuto gia’ all’eta’ di 18 anni il suo primo Tso, ed era alla sua settima carcerazione, si vede – commenta il garante – la durezza e l’iniquita’ del diritto penale che pensa alle persone che hanno disturbi psichici, disturbi della personalita’ e che il carcere abbia una funzione riparatrice e’ una concezione aberrante.
“Credo che ci sia una incompatibilita’ tra il carcere e la salute mentale e che da essa – sottolinea Ciambriello – discenda l’indicazione che la presa in carico delle persone con disturbo psichiatrico debba avvenire di regola al di fuori del carcere, nel territorio, e deve coinvolgere piu’ attori sociali. La salvaguardia della salute mentale non coincide esclusivamente con l’assistenza psichiatrica, per quanto importante essa sia. Il mio invito e’ quello di predisporre ambienti e condizioni adeguati a mantenere l’equilibrio psichico delle persone detenute e non aggravare lo stato di chi soffre di disturbi mentali”.
“In questo senso – aggiunge – le sole tre stanze dell’articolazione psichiatrica di Pozzuoli e la stessa sezione dell’articolazione psichiatrica di Benevento non sono idonee ai requisiti minimi per poter dignitosamente vivere la detenzione. Il carcere soprattutto per questa tipologia di persone e’ una risposta semplice a problemi complessi”. Il garante fa sapere che in questo momento a Pozzuoli ci sono 134 detenute, di cui 17 sono straniere e 6 persone ristrette nell’articolazione psichiatrica. Intanto domenica prossima è stata indetta una giornata di sensibilizzazione, di riflessione, di condivisione e di preghiera per le comunità parrocchiali della Campania sul tema del carcere. Alle ore 10 infatti ci sarà una Messa celebrata dall’arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia.
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