“Commenti inappropriati sul caso di Alessia Sinatra, ha denunciato i fatti nelle sedi opportune. Ho letto commenti nei quali la si accusa di non aver denunciato”: è quanto ribadisce il legale del pm di Palermo, al centro di un procedimento disciplinare dinanzi al Csm, che accusa il Procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo, di molestie sessuali. “I fatti sono stati chiaramente e nettamente denunciati e da essi e’ nato anche un procedimento penale archiviato sull’unico presupposto che si trattasse di ipotesi delittuosa solo perseguibile a querela e che non ricorressero le condizioni per la procedibilita’ d’ufficio” ha detto l’ex consigliere del Csm Mario Serio. Sia per il procuratore (che nega tutto) sia per la pm la procura generale della Cassazione ha chiesto il giudizio disciplinare davanti al Csm. La ragione dell’intervento del professore Serio, “uno stupefacente commento di stampa”, che “aggrava le non lenite sofferenze” della sua assistita e in cui , “come spesso accade nelle occasioni in cui la liberta’ sessuale di una donna e’ violata, quest’ultima diviene oggetto di sospetti , riserve o addirittura scherno”. In quel commento “si rimprovera apertamente Alessia Sinatra di non aver denunciato il fatto cosi’ contribuendo allo svilimento della magistratura cui appartiene e indirettamente incoraggiando l’omerta’ nelle ipotesi di violenza sessuale. Tutto questo e’ non soltanto frutto di inadeguata informazione – lamenta Serio- ma soprattutto indice dell’incapacita’ di leggere l’animo, la psicologia, la sensibilita’ di una donna violata, la quale non solo ha denunciato i fatti nell’occasione appropriata, ma ha ampiamente chiarito le ragioni dell’iniziale resistenza emotiva a denunciare, ben consapevole del muro di incredulita’ che come i fatti odierni purtroppo dimostrano si sarebbe potuto ergere nei suoi confronti anche nell’istituzione in cui opera”. “Alessia Sinatra e’ un simbolo per la magistratura che agisce a difesa dei piu’ deboli e avrebbe immaginato che laddove avesse versato in condizioni di fragilita’ la solidarieta’ si sarebbe levata alta e onorevole. Attende con fiducia che questo presto accada. Ed e’ questa l’unica rivincita che si attende. Non pertanto giustizia privata: l’unica giustizia concepibile per Alessia Sinatra è quella che si celebra giorno dopo giorno nelle aule di giustizia in Italia”, sottolinea ancora il suo difensore, riferendosi all’accusa che le viene mossa nel giudizio disciplinare, a cui “con animo provato ma forte della verità, dovrà auspicabilmente tra breve sottoporsi”. L’avvocato precisa infine che il teste che la procura generale della Cassazione “dopo averne disposto la citazione ha rinunciato a sentire su circostanze di indiscutibile rilevanza è uno stimato professionista assolutamente estraneo all’ambiente giudiziario”. Ha dunque di fatto smentito che il teste in questione sia l’ex presidente dell’Anm, Luca Palamara, dalle chat del magistrato infatti è emersa la vicenda degli abusi sessuali che il pm Alessia Sinatra avrebbe subito nel 2015 a Roma.
Articolo pubblicato il giorno 5 Febbraio 2021 - 16:46