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Agricoltura sostenibile per il nostro futuro e quello del pianeta!

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L’agricoltura sostenibile è diventata un argomento di discussione ricorrente tra i produttori rurali e i professionisti che lavorano nel settore agroalimentare.

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Per il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’agricoltura sostenibile non costituisce soltanto un insieme di pratiche, ma è piuttosto un obiettivo, raggiungere un sistema produttivo di cibo e fibre che:

  • Aumenta la produttività delle risorse naturali e dei sistemi agricoli, consentendo ai produttori di rispondere ai livelli di domanda generati dalla crescita della popolazione e dallo sviluppo economico;
  • Produce alimenti sani, integrali e nutrienti che permettono il benessere umano e del pianeta;
  • Garantisce agli agricoltori un reddito netto sufficiente per avere il giusto tenore di vita e la realizzazione di un utile da poter investire nel proprio terreno. Aumentano così la produttività del suolo, dell’acqua e di altre risorse;

Per molto tempo, c’è stata un’errata interpretazione del concetto di sostenibilità nell’agricoltura, influenzata principalmente dalle ideologie personali e dalle ideologie politiche dei suoi principali sostenitori.

Pensare alla coltivazione sostenibile come sinonimo di ecologia è una visione semplicistica di qualcosa di molto più ampio e complesso.

Pertanto, per comprendere meglio l’agricoltura sostenibile – e come realizzarla – spiegheremo in questo articolo il concetto di sostenibilità ed il suo rapporto con l’agrobusiness.

Agricoltura Sostenibile definizione

Cominciamo con la parola “sostenibile“, aggettivo derivato dal latino sustentare, che significa “che può essere mantenuto a lungo”, oppure “che può essere perpetuato”.

Nell’aprile 1987, l’ONU ha pubblicato il rapporto “Il nostro futuro comune”, che ha reso noto il concetto di sviluppo sostenibile:

“Lo sviluppo sostenibile è qualcosa che soddisfa le esigenze del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni.”

Perché sia sostenibile, deve avvenire in tre dimensioni, note come Treppiede della Sostenibilità:

  • Crescita economica
  • Protezione dell’ambiente
  • Uguaglianza sociale

Da questo concetto di sviluppo sostenibile, applicabile a paesi, stati, regioni e settori, sono emerse le basi per l’applicazione del concetto di sostenibilità in attività economiche come l’agricoltura.

Per cui, per essere considerata sostenibile un’azienda deve rispettare questi tre fattori:

  • Essere economicamente sostenibile;
  • Essere ecologicamente corretta;
  • Essere socialmente equa;

Agrobusiness e sostenibilità

Il termine “agroalimentare” apparve all’Università di Harvard nel 1957, quando i ricercatori John Davis e Ray Goldberg dichiararono che l’agricoltura non poteva essere considerata isolata da altri processi di produzione alimentare.

Questi due ricercatori nordamericani hanno iniziato ad avvicinarsi all’agricoltura come parte di una grande rete di agenti economici, dalla produzione alla distribuzione al consumatore finale.

L’agroalimentare è, quindi, un quadro concettuale che delimita i sistemi integrati di produzione di alimenti, fibre e biomasse, raggruppando le attività economiche dal miglioramento genetico al prodotto finale, in cui sono inseriti tutti gli agenti che si propongono di produrre materie prime agricole, siano essi piccoli o grandi produttori, agricoltori o contadini.

L’Agrobusiness è quindi legato all’applicazione del concetto di filiere produttive nella produzione di alimenti, fibre e bioenergia.

Certificazioni di sostenibilità

Uno studio sull’evoluzione socio-ambientale ha indagato sulle certificazioni e sul loro ruolo nella performance economica del Paese ed è giunto alla conclusione che le aziende agricole con certificazione ambientale, come quella di Friend of the Earth, hanno una migliore gestione, con maggiore produttività, maggiori ricavi ed efficienza produttiva.

Questo permette alle aziende agricole sostenibili di valorizzare e comunicare che il loro prodotto provenga da una filiera alimentare controllata, che rispetta i criteri di sicurezza e di tracciabilità.

Differenze tra coltivazione sostenibile vs convenzionale

Agricoltura convenzionale:

  • Applicazione di fertilizzanti chimici nel terreno per la coltivazione delle colture
  • Trattare le colture con insetticidi e pesticidi per evitare che vengano danneggiate da parassiti e malattie
  • Usare erbicidi per fermare la crescita delle erbacce

Agricoltura sostenibile:

  • Lavorare il terreno con i fertilizzanti naturali per la coltivazione
  • Contare sui nemici naturali dei parassiti
  • Utilizzare la rotazione delle colture per conservare il suolo
  • Estrarre l’erbaccia manualmente o senza utilizzo di prodotti dannosi
  • Utilizzo di fonti di energia pulita e rinnovabile
  • Riutilizzo di materiali da scarto, dando una seconda vita utile

Quali sono i vantaggi dell’agricoltura sostenibile?

Sono tanti i vantaggi per le aziende agricole che si approcciano alle tecniche di sostenibilità.

Innanzitutto, i prodotti sostenibili o biologici, grazie all’assenza di residui di pesticidi e di altre sostanze chimiche, promuovono una dieta più sana e naturale.

In secondo luogo, le colture fatte in questa maniera consentono l’incremento della biodiversità locale, attraverso l’utilizzo di prodotti naturali nella cura e nel trattamento delle colture. Grazie all’utilizzo di fertilizzanti organici a bassa solubilità, gli studi indicano la diminuzione della contaminazione delle acque sotterranee e del suolo.

Senza parlare che questo tipo di trattamento organico, in cui non vengono usati pesticidi, contribuisce soprattutto a migliorare la qualità dell’aria che respiriamo. Quindi i benefici non sono solo per il pianeta ma per tutti gli esseri viventi.

Infine, è stato dimostrato che gli alimenti derivati da questo tipo di agricoltura sono più ricchi dal punto di vista nutrizionale rispetto ai prodotti da agricoltura convenzionale.


Articolo pubblicato il giorno 17 Febbraio 2021 - 19:39


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