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Supercoppa italiana: storia di un trofeo

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Si è da poco svolta la trentatreesima edizione della supercoppa italiana, torneo che vede fronteggiarsi i campioni d’Italia coi vincitori della Coppa Italia. I più giovani però forse non sanno che questo trofeo ha una storia recente, poco più che trentennale essendo stato inaugurato nel 1988, ma la fama del torneo fu istantanea. Per chi fosse appassionato di scommesse sportive e di quote sul calcio, la supercoppa ha rappresentato da subito un evento di rilevo coperto dalle principali piattaforme online.

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La coppa è nata su ispirazione della Charity Shield (oggi FA Community Shield), la coppa anglosassone che vede scontrarsi i vincitori di Premier League e FA Cup. L’edizione iniziale, che si sarebbe dovuta disputare l’anno dell’istituzione, fu posticipata a giugno del 1989 poiché si sarebbe sovrapposta allo svolgimento dei giochi olimpici di Seul. La gara si svolse a Milano, in quanto città sede dell’allora Lega Calcio. Di lì in poi, la maggior parte delle gare si svolsero nello stadio del vincitore del campionato, anche se con diverse eccezioni. Lo stesso anno si tenne quindi anche la seconda edizione. È alla terza edizione, nel 1990, che si registra la prima apparizione (e vittoria) del Napoli che si era appena laureato campione d’Italia. La gara si disputò in casa del Napoli, in seguito a sorteggio, e fu la prima edizione fuori da Milano. Quest’anno il trofeo ha preso il nome di PS5 Supercup.

Nel 1995 si presentò per la prima volta un caso di double, ovvero quando la squadra vincitrice del campionato è anche vincitrice della Coppa Italia. In quel caso si decise di far sfidare alla Juventus il Parma, arrivato secondo nel torneo perdendo la finale di Coppa Italia; da allora questa modalità diventò la norma. Con una mezza dozzina di eccezioni, la gara si è sempre disputata d’estate, in genere in agosto, diventando di fatto la prima gara dopo la fine del campionato e una sorta di antipasto del nuovo campionato in partenza.

Inizialmente il regolamento prevedeva che dopo i 90’ regolamentari si passasse direttamente ai calci di rigore, come è solito fare durante le competizioni estive. Fu solo con l’edizione del 2001 che vennero introdotti i tempi supplementari con modalità golden goal. Durante la sola edizione 2003 fu invece adottato il regolamento silver goal. A partire dal 2004 furono aboliti golden e silver goal.

C’è però da dire che solo nel 1994 si arrivò ai rigori, quando non erano previsti tempi supplementari, col Milan che andrò a segno più della Sampdoria. Si andò ai rigori poi una seconda volta nel 2003, l’anno del silver goal, quando i supplementari videro le reti restare inviolate e servirono i rigori per aggiudicare la vittoria alla Juventus sul Milan. I supplementari furono decisivi per la prima volta nel 2005 quando un goal di Juan Sebastian Veron al 96’ determinò la sconfitta della Juve e il successo dell’Inter.

Nel 2012, in occasione della seconda apparizione e prima sconfitta del Napoli nel trofeo, furono introdotti gli arbitri di porta. In seguito, il Napoli parteciperà altre 2 volte, nel 2014 e nel 2020 (2021), sempre contro la Juventus, portando a casa una vittoria e una sconfitta. Ecco un’analisi della partita attraverso le parole dell’allenatore.


Articolo pubblicato il giorno 25 Gennaio 2021 - 07:02


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