Più della metà della popolazione mondiale utilizza con regolarità i social network. Nel nostro Paese sono ben 35 milioni gli utenti attivi sui social, e nei lunghi mesi di lockdown per l’emergenza Covid-19 si è registrato un aumento dell’uso di questo tipo di strumenti.
Emerge però un dato preoccupante: pare che i principali utilizzatori dei social media siano giovani e giovanissimi, molto spesso senza la supervisione dei genitori .
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Quali sono i social media più usati nel 2020?
Dati alla mano, i social network più utilizzati in Italia nel 2020 sono:
- Facebook, con ben 29 milioni di utenti;
- Instagram, con 20 milioni di utenti;
- LinkedIn, con 14 milioni di utenti;
- Pinterest, con 12 milioni di utenti;
- Tik Tok, new entry con già oltre 6 milioni di iscritti;
- Twitter, con 3,7 milioni di utenti;
- Snapchat, con oltre 3 milioni di utenti.
Come accennato, un’ampia fetta del bacino di utenza dei social network in Italia è costituita da giovani e giovanissimi nativi digitali, talvolta anche under 10.
Benché Facebook e quasi tutti gli altri social media in teoria impongano soglie minime di età per accedere al servizio, di fatto non viene eseguito alcun controllo per valutare la veridicità delle informazioni inserite per aprire un profilo e non è prevista alcuna sanzione per punire eventuali violazioni. In altre parole, al momento non esistono strumenti in grado di impedire che un utente crei un profilo con dati che non corrispondono al vero.
Ciò ha portato alla proliferazione di falsi profili sui social media e al loro uso improprio da parte di minori. Basta inserire una data di nascita diversa per poter accedere alla maggior parte dei social network. Puoi anche cercare informazioni su come spiare un cellulare.
Inoltre, un fenomeno che sembra accomunare i giovanissimi è la tendenza ad aggiungere indistintamente chiunque alla propria cerchia, incuranti dei rischi a cui si espongono così facendo.
Come bloccare siti indesiderati per bambini e impedirne un uso improprio
Sembra che, a breve, alcuni social media richiederanno un documento di identità per la creazione di nuovi profili o, in alternativa, una certificazione dei genitori. Altri prevedono la possibilità di creare una sorta di collegamento tra gli account dei genitori e quelli dei figli.
Tuttavia, nell’attesa che vengano messi in atto metodi più efficaci per garantire il rispetto delle leggi italiane ed europee che per l’uso dei social media pongono il limite di età a 14 anni, ai genitori non resta che effettuare controlli più attenti sull’attività in rete dei figli per proteggerli dalle insidie del web.
Un aiuto in tal senso arriva proprio da alcune applicazioni, come mSpy, che consentono di ottenere l’accesso remoto al cellulare dei propri figli e:
- monitorare le attività sui social media;
- accedere alle conversazioni su applicazioni di messaggistica istantanea, come ad esempio WhatsApp, Kik, Telegram, WeChat, ecc.;
- leggere il contenuto di e-mail e SMS;
- controllare le chiamate sia in entrata che in uscita;
- rilevare la posizione e seguire gli spostamenti;
- visualizzare immagini e video condivisi, ricevuti e scaricati;
- accedere alla rubrica;
- prendere visione della cronologia di navigazione sul web.
Alcune app consentono anche di bloccare siti indesiderati per bambini e monitorare il tempo che i minori trascorrono in rete.
Articolo pubblicato il giorno 20 Gennaio 2021 - 14:01