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Scuola in Campania: le raccomandazioni del Governatone non condivise dai Presidenti dei Consigli d’Istituto

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Scuola in Campania: le raccomandazioni del Governatone non condivise dai Presidenti dei Consigli d’Istituto

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Le raccomandazioni del Governatore De Luca per il ritorno in classe delle scuole secondarie di II grado hanno mandato su tutte le furie i presidenti dei consigli di istituto, riuniti da mesi in un coordinamento regionale. Il presidente della Campania ha chiesto ai dirigenti scolastici la presenza nelle singole aule solo del 50 % degli alunni e di dare la facoltà ai genitori di scegliere tra didattica a distanza e didattica in presenza. Per i presidenti delle scuole campane le raccomandazioni di De Luca arrivano fuori tempo, cioè a valle di lavori già da tempo conclusi e delle organizzazioni scolastiche definite, e questo secondo il coordinamento “genera solo confusione in una condizione di già enorme caos”.

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Con una lettera hanno chiesto al presidente e all’assessore alla scuola “perché non sono stati ascoltati a tempo debito i Dirigenti Scolastici ed il presente Coordinamento dei Presidenti dei CdI”. Nella missiva viene anche evidenziato che la raccomandazione di De Luca è solo un’indicazione e dunque anche in Campania vige sempre la normativa nazionale dettata dagli ultimi DPCM, per cui non è un dettame ordinativo. Per il Coordinamento “non è il caso di demandare ai genitori le scelte di “cuore” in questo momento così critico e caotico, ma queste devono essere stabilite da chi è preposto a decidere scelte politiche, tecniche ed organizzative, per guidare al meglio le scelte della popolazione.

“È il momento – afferma il coordinatore Almerico Ippoliti – che le decisioni sulla scuola vengano assunte secondo dati scientifici sulla diffusione del covid-19 e non per frenare la paura dei cittadini”.
Il Coordinamento dei Presidenti dei Consigli di Istituto della Regione Campania considera che l’Atto di raccomandazione e richiamo del 28 gennaio 2021 del PGRC, è stato proposto in un momento davvero inopportuno; in quanto, a valle di lavori già da tempo conclusi e delle organizzazioni scolastiche definite, genera solo un’enorme confusione in una condizione di già enorme caos.

Ci si chiede, innanzitutto, perché non sono stati ascoltati a tempo debito dall’Assessore al ramo e dai Tavoli prefettizi i Dirigenti Scolastici ed il presente Coordinamento? Vivendo in prima persona la scuola potevano certamente dare un contributo organizzativo utile e necessario.
Premettendo che detto Atto è solo un’indicazione, quindi vige sempre la normativa nazionale dettata dagli ultimi DPCM, per cui non è un dettame ordinativo; ritiene che non sia il caso di demandare ai genitori le scelte di “cuore” in questo momento così critico e caotico, ma queste devono essere stabilite da chi è preposto a decidere scelte politiche, tecniche ed organizzative, per guidare al meglio le scelte della popolazione.
Per questo ritiene che il punto 2) dell’Atto richiamato vada rimosso, poiché nei DPCM è stato deciso che le scuole secondarie di II grado ritornino alla didattica in presenza e che non sia più attuata la DAD, a meno dei casi richiamati al punto 3).

Magari un Comitato tecnico scientifico, costituito da esperti quali medici specialisti, ricercatori, psicologi, psichiatri, sociologi, pedagoghi, dirigenti scolastici, presidenti dei CdI, poteva elaborare una comunicazione specialistica che avesse dato fiducia e tranquillità alla popolazione studentesca, utilizzando e richiamando dati e riferimenti oggettivi ed esperienze accertate e documentate.
Si ricorda che nel resto d’Italia, ed anche in zona arancione, gli studenti delle scuole secondarie di

II grado vanno tranquillamente a scuola in presenza. In merito al punto 4), pur condividendolo da sempre, non si comprende perché la stessa Regione ai tavoli prefettizi non ha avallato, durante lo svolgimento dei lavori, questa soluzione, ma si è irrigidita nell’obbligare il doppio ingresso alle scuole; per consentire un unico orario di entrata occorre che, ad horas, siano modificati i Documenti Operativi delle Prefetture contenenti gli orari concordati con le aziende del TPL per i doppi ingressi, altrimenti non ci sarà coincidenza tra gli spostamenti degli studenti e gli orari definiti del TPL.
In attesa di riscontro, si porgono distinti saluti.


Articolo pubblicato il giorno 29 Gennaio 2021 - 20:33


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