A Scafati soffia ancora forte il vento di bufera sulle cosiddette “cartelle pazze” ricevute dai cittadini: avvisi di accertamento TARI per l’annualità 2015 che risultano essere errati o impropri. La cittadinanza è insorta.
A nulla sono serviti i post alla camomilla del sindaco Salvati.
Il primo cittadino ha provato a tranquillizzare la comunità che amministra assicurando di porre rimedio agli errori commessi ma il dissenso unitamente al disagio sono molto più forti di un paio di post.
Michele Grimaldi, capogruppo dei Democratici e Progressisti, intende fare chiarezza:
“Sugli avvisi di accertamento 2015 errati o impropri – le cosiddette “cartelle pazze” – occorre fare celermente chiarezza. E non solo sulle responsabilità, sulle quali ovviamente torneremo.
Il Sindaco (che è anche Assessore ai Tributi) parla in questi giorni del dovere di garantire risposte celeri da parte dell’Ufficio Tributi alle richieste di annullamento in autotutela presentate da quei cittadini che ritengono di aver subito un torto, e cioè di aver ricevuto l’avviso di un pagamento di tributo o già evaso o non dovuto.
Ma non dice tutto, e quello che dice lo dice male.
Facciamo chiarezza: l’autotutela è il dovere dell’Amministrazione finanziaria di procedere, d’ufficio o a seguito di iniziativa del contribuente, al ritiro della pretesa fiscale annullando propri atti riconosciuti illegittimi o infondati.
Quello che è importante sottolineare è che la richiesta del cittadino non sospende affatto il termine per ricorrere: ciò implica la necessità di proporre ricorso entro i termini, e cioè i sessanta giorni, nonostante la domanda sia sotto esame da parte dell’Amministrazione.
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Senza contare che l’Ufficio tributi è oggi palesemente in affanno e sotto-organico, a causa della volontà politica di Salvati di svuotarlo di funzioni e capacità, provocarne il malfunzionamento e poi legittimare la sua ambizione di privatizzare il servizio.”
Conclude la nota stampa di Grimaldi: “Ci auguriamo che nelle prossime ore il Sindaco e Assessore ai tributi produca informazioni corrette ed esaustive (non solo sui social network), e si assuma le dovute responsabilità per sanare e correggere un errore che non può essere scaricato sulla cittadinanza.”
Articolo pubblicato il giorno 11 Gennaio 2021 - 17:02 / di Cronache della Campania