Processo ex Isochimica: il pm chiede severe condanne
E’ riservata agli ex funzionari delle Ferrovie dello Stato la richiesta piu’ alta di pena avanzata dal pm Roberto Patscot nella requisitoria del processo Isochimica, giunto alle battute finali nel bunker del carcere di Poggioreale di Napoli. L’accusa ha chiesto la condanna a dieci anni di reclusione per omicidio e lesioni colpose di Aldo Serio, Giovanni Notarangelo, Mauro Finocchi e Silvano Carioti: nel 1983 firmarono una perizia secondo la quale la scoibentazione dell’amianto dalle carrozze ferroviarie all’interno dell’azienda avellinese di proprieta’ di Elio Graziano, avveniva garantendo tutte le misure di sicurezza per gli operai. Stessa pena e’ stata richiesta per Vincenzo Izzo e Pasquale De Luca, i due dipendenti dell’Isochimica responsabili della sicurezza in fabbrica.
Tra le posizioni dei 26 complessivi imputati, spiccano quelle degli ex amministratori di Avellino a far data dal 2005. La pubblica accusa ha chiesto la condanna per disastro ambientale a due anni e sei mesi per l’ex sindaco Galasso e per tutti gli assessori della sua giunta. Per l’ex sindaco, Paolo Foti, succeduto a Galasso, imputato di omissione in atti di ufficio insieme al dirigente comunale, Luigi Cicalese, Patscot ha chiesto la condanna a sei mesi di reclusione. La stessa richiesta e’ stata avanzata per lo stesso capo di accusa per Luigi Borea, responsabile del dipartimento amianto della Asl di Avellino. Sono oltre trenta le vittime accertate tra gli ex scoibentatori a causa della prolungata esposizione all’amianto e oltre 150 gli ex operai che sono ammalati conclamati di patologie asbesto correlate. “Esprimo soddisfazione – commenta Brigida Cesta, che difende i congiunti di alcuni ex operai deceduti- per le richieste del Pm Patscot: individuano in Ferrovie dello Stato il maggiore responsabile di una tragedia rispetto alla quale non c’e’ condanna che possa lenire il dramma e i lutti che ha prodotto”.
Il processo, cominciato quattro anni fa, e’ stato trasferito a Napoli per mancanza di spazi adeguati del tribunale di Avellino per ospitare le 250 parti civili costituite in giudizio. Il “fascicolo” Isochimica era stato tirato fuori dai cassetti giudiziari dall’ex Procuratore capo di Avellino, Angelo Di Popolo, e successivamente incardinato dal Procuratore Rosario Cantelmo, andato in pensione l’estate scorsa. Nella prossima udienza del 26 febbraio il collegio giudicante, presieduto da Sonia Matarazzo, giudici a latere Gennaro Lezzi e Pierpaolo Calabrese, dara’ la parola alle parti civili e nella udienza successiva alle difese. La sentenza e’ attesa per le prime settimane del prossimo mese di marzo.
Articolo pubblicato il giorno 22 Gennaio 2021 - 19:53