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Napoli, il clan Ausilio uccise il parcheggiatore che non volle pagare il pizzo

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C’รจ anche la scoperta di mandanti ed esecutori materiali dell’omicidio del parcheggiatore abusivo Gaetano Arrigo, assassinato il 17 giugno 2016 a Bagnoli, nell’inchiesta contro il clan D’Auslio di Bagnoli che stamane ha portato all’emissione di 15 ordinanze cautelari.

Il clan D’Ausilio imponeva il pizzo a tutti nell’area flegrea e nellโ€™ambito di questa strategia criminale รจ avvenuto lโ€™omicidio di Arrigo, per il quale sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico di due affiliati al clan.Nel corso delle attivitร  investigative sono stati giร  sottoposto a fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Dda nel settembre 2016 e maggio 2017, sette appartenenti al gruppo camorristico per il reato di estorsioni in danno di imprenditori e attivitร  commerciali.

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Lโ€™11 maggio 2016, il detenuto Felice Dโ€™Ausilio, figlio dello storico capo clan Domenico Dโ€™Ausilio, detto Mimรฌ oโ€™sfregiato, era uscito dal carcere di Tempio Pausaniaย  a Sassari, dove stava scontando la pena dellโ€™ergastolo per i reati omicidio e associazione di tipo mafioso, per godere di un permesso. Una volta uscito dal carcere, autorizzato a recarsi presso lโ€™abitazione della sorella libero e senza scorta, l’uomo si รจ reso irreperibile.Sebbene in clandestinitร , l’uomo imponeva il suo predominio per riconquistare il controllo delle attivitร  criminali sui quartieri e fin da subito si รจ registrata una escalation di violenze con stese, pestaggi, atti intimidatori e dimostrativi posti in essere da soggetti a lui riconducibili per la ripresa della gestione delle attivitร  illecite sul territorio, in quel momento appannaggio del gruppo Bitonto-Nappi.

Le investigazioni, coordinate dalla Dda partenopea, oltre a consentire la cattura il 19 dicembre 2016 del latitante e lโ€™individuazione della sua rete di fiancheggiatori, hanno fatto emergere la contrapposizione armata in atto tra i suddetti gruppi criminali e la piena operativitร  del clan Dโ€™Ausilio, rientrante nella sfera dโ€™influenza e di controllo dei Licciardi, famiglia aderente allo storico cartello della criminalitร  organizzata denominato Alleanza di Secondigliano.Inoltre, sono state documentate numerose estorsioni in danno di attivitร  imprenditoriali e commerciali: imprese edili, bar, officine meccaniche, lidi balneari, parcheggiatori abusivi, prostitute ed ormeggi di barche, con il pagamento, con cadenza periodica o una tantum, di somme di denaro tra 100 euro e 50mila euro.Le indagini hanno permesso, inoltre, di acquisire importanti elementi probatori in relazione a una gestione mafiosa dei parcheggi abusivi in prossimitร  dei locali notturni insistenti sullโ€™area flegrea, che si concretizzava anche con azioni violente nei confronti degli stessi parcheggiatori per costringerli a sottostare al dominio criminale e a versare una parte degli introiti illeciti alle casse del sodalizio, con il pagamento di una tangente di almeno 200 euro a settimana.


Articolo pubblicato il giorno 19 Gennaio 2021 - 10:08


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