Così le rsa Filcams-Cgil di Città della scienza e il comitato iscritti Cgil Città della scienza:
“Il dibattito che da qualche giorno interessa Città della scienza ricalca, persino nella punteggiatura, quello, oramai trentennale, sul futuro di Bagnoli. Per Città della scienza sembrava si fosse superato l’impasse con la nomina del commissario Albano e ora, invece, si ritorna alle stesse litanie. Ciò che emerge è una palese assenza di visione e di prospettiva, che si trascina da un quarto di secolo e che ha decretato, alternativamente, il fallimento, di intere classi politiche che si sono trovate a gestire la cosa pubblica ed il rilancio dell’area di Bagnoli”.
“Anche Città della scienza – rimarcano i lavoratori – ha seguito questo copione, triste e stanco, nonostante nel 2017 i lavoratori abbiano preteso, con un’azione decisa (l’occupazione della struttura per due mesi), che l’ente di riferimento, la Regione Campania, provvedesse al superamento di una gestione malsana e certificasse lo stato di sofferenza finanziaria della struttura.
L’intento era rimettere Città della scienza al centro di quel progetto di rilancio dell’area, da più parti sostenuto, e che trovava la sua sintesi nell’accordo di programma quadro del 2014. Era questo che la gestione commissariale stava perseguendo, pur se tra mille difficoltà. Processo che ha subito uno stop, certificato dalla fine del commissariamento. In realtà il ritorno alla gestione ordinaria – in una situazione che nulla aveva di ordinario – ha mostrato la poca chiarezza dell’ente di Santa Lucia da un lato, e dall’altro l’incapacità del Comune di cogliere le esigenze concrete del territorio.
Non ci appassiona la discussione accademica, seppur autorevole, che si articola solo su diverse interpretazioni di norme e decreti, delibere e rinvii. Ci interessa – spiegano i lavoratori – invece sottolineare che un dibattito così ozioso porta ad un unico risultato: la chiusura definitiva di Città della scienza e la conseguente, ennesima, crisi occupazionale. È un esito che non accetteremmo.
Per un quarto di secolo Città della scienza ed i suoi lavoratori sono stati l’unica luce accesa tra le rovine della dismissione e le promesse mancate di un rilancio mai attuato. Città della scienza si è dimostrata un polo museale di sicuro prestigio internazionale, ed un attrattore di esperienze uniche nel suo genere, ed è proprio per queste ragioni che le sue sorti devono essere affrontate da altri profili che tengano conto delle soggettività e delle esperienze che i suoi lavoratori possono mettere a disposizione. Altrimenti sarebbe l’ennesima sciagura che la politica digerirebbe con oramai consuete sciatteria e noncuranza e che condannerebbe il mezzogiorno e la città di Napoli, per l’ennesima volta, ad essere il fanalino di coda dell’innovazione culturale.
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Noi non aspetteremo inermi – sottolineano le rsa Filcams-Cgil -, faremo il possibile affinché la discussione su Città della scienza venga si fatta, ma in modo costruttivo e attraverso contributi concreti e qualificati. Gli esiti di questa ennesima battaglia che affronteremo sono incerti, ma di una cosa siamo sicuri: nessuna soluzione per i destini di Bagnoli può prescindere dal rilancio di Città della scienza, a partire da una gestione più equa ed equilibrata della crisi e degli ammortizzatori sociali. Nei prossimi giorni i lavoratori decideranno il da farsi di concerto con le proprie segreterie sindacali”.
Articolo pubblicato il giorno 15 Gennaio 2021 - 12:27 / di Cronache della Campania