E’ venuto da Trieste, per parlare faccia a faccia con i lavoratori della “Meridbulloni”,”scaricati” all’azienda del gruppo Fontana, per rassicurarli sulle sue intenzioni di voler davvero investire a Castellammare di Stabia, ”appena il territorio, Regione, Comune, Mise, trovano un immobile per farci installare i macchinari e cominciare a lavorare”.
Cosi’ Alessandro Vescovini, capo dell’omonimo gruppo deciso ad assumere le maestranze della “Meridbulloni”, che lascia la Campania per riunire tutti i siti industriali in Piemonte e Lombardia. Ma Vescovini ha precisato che”non ci saranno assunzioni di tutti gli 80 licenziati. Noi cominciamo a lavorare e a produrre utili e in base a questi la platea delle maestranze potra’ allargarsi”. Non ci sono ”trattative” con i sindacati, ha aggiunto l’ imprenditore -. perche’ siamo persone che si stanno mettendo insieme per vedere come noi possiamo investire 7-8 milioni di euro.
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“Non e’ una cosa semplice, pero’ vogliamo farla bene, perche’ mai piu’ qualcuno chiuda baracche e burattini com’e’ successo adesso- ha proseguito Vescovino -semplicemente perche’ non si chiude un sito produttivo”. Ai lavoratori che hanno chiesto quanto tempo dovranno stare lontani da casa, dovendo fare formazione a Monfalcone, prima di poter tornare a casa l’imprenditore ha risposto: ”Noi qui faremo stampaggio e rullaggio e sono certo che molti di voi hanno gia’ la professionalita’ per stare ai macchinari che installeremo. Penso che in un mese e mezzo potreste essere gia’ pronti. Ma se non porto qua i macchinari – il che dipende dall’immobile che troveranno le istituzioni – come faccio a dirvi quando tornerete qui?”. L’impianto di cui ha bisogno Vescovini prevede un immobile da 10 mila metri quadrati. Lo ha spiegato lui stesso.
”Lo abbiamo fatto con la Serbia, partendo da un prato verde, poi diventato di 4 mila metri quadrati. Prima solo con 30 ragazzi che sono venuti a Monfalcone a imparare come si fa, e poi diventato di 10 mila metri quadrati dove ora trovano posto 55 persone. Li’ ci siamo riusciti e siamo certi che andra’ bene anche qua. Perche’ siamo un gruppo in crescita. Poi ci organizzeremo, con turni, orari ridotti, ammortizzatori sociali, vedremo come fare lavorare piu’ persone, come chiedete, mettendo soldi nostri e accedendo alle agevolazioni previste dalla legge”
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