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M5S, Cirillo: ‘Meridbulloni, Consiglio regionale straordinario sulla vertenza’

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Proposta del Consigliere regionale in quota Movimento 5 stelle, Cirillo: “Unire le forze per salvare 80 famiglie e impedire l’ennesima fuga di un’azienda dalla Campania”

La vertenza Meridbulloni non riguarda soltanto il destino di 80 famiglie, a cui senza preavviso e rispetto alcuno è stato imposto il trasferimento dalla sera alla mattina a oltre 800 chilometri di distanza. Lo smantellamento dello stabilimento di Castellammare di Stabia rischia di riverberarsi sul tessuto produttivo dell’intera regione. Consentirlo equivale anche a legittimare l’ennesima fuga di un’azienda dalla Campania, dopo che per anni si è consolidata sul mercato proprio grazie alle professionalità che questa regione è in grado di esprimere.

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Per questo chiedo che la vicenda sia al centro di una seduta straordinaria monotematica del Consiglio regionale, perché si formuli una proposta con il coinvolgimento di tutte forze politiche rappresentate in aula e del presidente della Regione Campania. Si tratterebbe, inoltre, di una risposta forte e decisa alla proprietà di Meridbulloni, che ad oggi ha rifiutato ogni interlocuzione con la Regione, arrivando a disertare la seduta di Commissione Attività produttive a cui era stata invitata, mancando di rispetto a chi rappresenta un territorio che ha contribuito non poco alla crescita del gruppo industriale”. Lo annuncia il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Luigi Cirillo, a margine della riunione dei capigruppo al Consiglio comunale di Castellammare di Stabia, convocata sulla vertenza Meridbulloni.

Leggi anche: https://www.cronachedellacampania.it/2020/12/meridbulloni-azienda-irremovibile-via-da-castellammare/

“Faccio appello ai consiglieri comunali presenti alla riunione di oggi – prosegue Cirillo – affinché intervengano con gli esponenti dei rispettivi partiti in Consiglio regionale, invitandoli a sottoscrivere la proposta di un Consiglio regionale monotematico. Bisogna far presto. C’è tempo fino al 1 febbraio per convincere l’azienda a non spostare il sito a Torino, costringendo decine di operai a trasferirsi, pena il licenziamento”.


Articolo pubblicato il giorno 11 Gennaio 2021 - 17:17 / di Cronache della Campania


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