È la storia di Leonardo, da poco diventato padre, che si trova spiazzato da una piccola creatura che ha la forza di mille uragani. Impotente di fronte a un futuro che non può controllare, cerca rifugio nelle parole, con la speranza che un giorno i suoi pensieri verranno letti dal figlio, e sapranno guidarlo nel viaggio dell’esistenza. Leonardo, però, non ha fatto i conti con l’imprevedibilità della vita.
Il romanzo “Le cose fondamentali” di Tiziano Scarpa è pubblicato in versione audiolibro dalla casa editrice il Narratore, con la lettura del testo affidata a Massimo D’Onofrio. L’autore propone una storia scritta con quell’originalità stilistica a cui ha già abituato il suo lettore, tanto che in certi momenti le parole acquistano vita propria e il punto di vista può cambiare improvvisamente dalla prima alla terza persona, in base ai sentimenti del protagonista. Scelte coraggiose ma assolutamente adatte a una vicenda intima e introspettiva, che racconta di un uomo che sta affrontando l’avventura più emozionante ma anche più ‘terrorizzante’ dell’esistenza: quella di essere genitori. Il protagonista del romanzo è Leonardo, che troviamo disorientato davanti a Mario, il suo bambino di poche settimane: Mario non smette di piangere perché vuole la madre, l’unico vero legame con la vita.
Il padre è ancora una figura sbiadita, senza significato, ma Leonardo vuole avere un rapporto totalizzante con il figlio; decide quindi di scrivergli una lunga lettera che gli darà quando avrà quattordici anni, dove racconta con sincerità le sue esperienze personali e le sue supposte verità sul mondo. Inizia a scriverla su un quaderno, poi passa al pc, e al file sarà dato il nome di “Le cose fondamentali”. Leonardo commuove per la sua paura di deludere il figlio, e la sua lettera sembra quasi una scusa anticipata per gli errori che inevitabilmente compirà come genitore; il suo amico Tiziano, invece, ha un’altra interpretazione della sua scelta: «È solo un modo per illuderti di avere vissuto cose che vale la pena raccontare. Stai facendo pagare a tuo figlio la tua delusione verso la tua vita». Alla fine, non è tanto importante il motivo della lettera quanto il beneficio che Leonardo trae dal suo rapporto con il figlio: è come se riuscisse a vivere il momento presente, il qui e ora, per la prima volta; arriva addirittura a mimare i comportamenti di Mario per imparare a stare al mondo nella distrazione assoluta – «Non voglio recuperare la poesia dell’infanzia perduta, non me ne importa niente. Semmai, vorrei riuscire a essere poetico da adulto, lucidità compresa, tenendomi anche la coscienza, anche le parole, tutto. Mi piacerebbe farmi insegnare da te come si sta al mondo. Voglio farmi contagiare da te».
Tiziano Scarpa ci immerge in questa storia semplice e delicata ma poi, da abile narratore qual è, stravolge il tono dell’opera; ci getta violentemente in una vicenda di impotenza e di disperazione dove persino le parole, a cui si era delegato un compito vitale, sbeffeggiano il protagonista e dove si deve imparare che la vita non può andare sempre dritta: ci sono le curve pericolose, e c’è anche la possibilità di finire fuori strada.
SINOSSI. Leonardo è diventato padre da pochi giorni. La nascita di Mario ha ribaltato il suo modo di vedere e sentire le cose, come se una locomotiva avesse sfondato le pareti di casa. Lo osserva attentamente, per quell’intruso che è: un piccolo alieno piovuto sulla terra, un concentrato di potenzialità e vita irriflessa. È affascinato dai suoi occhi spalancati sul mondo, dal suo essere corporeo, insieme inattingibile e totalmente permeabile. Lui pensa a quando Mario sarà abitato dalle parole, a quando i pensieri lo porteranno lontano. Vorrebbe accompagnarlo, o aspettarlo laggiù, nutrendolo a sua volta del “latte nero” della scrittura. Decide di scrivere su un quaderno quello che prova per lui e quello che ha imparato dalla vita: gli racconta le sue storie d’amore e le sue disillusioni, i rapporti con la famiglia, le esperienze più scontate e quelle di cui non si parla volentieri. Ma questo castello di parole è destinato a crollare ben presto, davanti alla più inaspettata e indicibile verità.
BIOGRAFIA. Tiziano Scarpa (Venezia, 1963) è un romanziere, drammaturgo, saggista e poeta. Con il suo romanzo “Stabat Mater” (Einaudi, 2008) ha vinto il Premio Strega 2009. Tra le altre pubblicazioni: “Occhi sulla graticola” (Einaudi, 1966); “Kamikaze d’Occidente” (Rizzoli, 2003); “Le cose fondamentali” (Einaudi, 2010); “Il brevetto del geco” (Einaudi, 2016); “Il cipiglio del gufo” (Einaudi, 2018) e “La penultima magia” (Einaudi, 2020). I suoi libri sono tradotti in numerose lingue. Collabora alla rivista on line “Il primo amore” (pubblicata anche su carta dalle edizioni Effigie), della quale è uno dei fondatori, dopo esserlo stato del blog collettivo “Nazione Indiana”. Svolge un’intensa attività di lettore scenico delle sue opere e di quelle altrui, a teatro e non solo; è inoltre autore per la radio.
LA CASA EDITRICE. Il Narratore audiolibri è un progetto nato per promuovere la narrazione e l’ascolto di storie appartenenti a tutte le tradizioni letterarie, filosofiche e religiose del mondo. Dal 2008 il Narratore offre un servizio di distribuzione di audiolibri anche di altre case editrici e produttori indipendenti, oltre alle opere in audio prodotte dalla casa editrice; da maggio 2019 il Narratore ha siglato una partnership con StreetLib, la prima piattaforma globale per la distribuzione editoriale multiformato e multicanale, grazie alla quale amplia il proprio catalogo con l’offerta di numerosi titoli di qualunque genere letterario e in tutte le lingue, e offre servizi di produzione in Audiolibro ad editori e autori. Ogni anno il Narratore si impegna a donare parte della sua produzione pubblicata sia in cd che in digitale a scuole, biblioteche, carceri e circoli ricreativi.
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