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La Confesercenti Campania: ‘4mila bus turistici e Ncc fermi, potrebbero aiutare il trasporto pubblico’

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La Confesercenti Campania: ‘4mila bus turistici e Ncc fermi, potrebbero aiutare il trasporto pubblico’.

“Ci sono centinaia di imprese di noleggio bus, gran turismo e automobili, che danno lavoro a seimila persone. Da mandiamo un appello al governo perche’ dia la possibilita’ ai 4.000 bus di sostenere il locale”. Lo afferma Vincenzo Schiavo, presidente di , che oggi ha incontrato il viceprefetto di Napoli dopo una manifestazione di circa 100 tra lavoratori e imprenditori del settore in Piazza del Plebiscito.

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“Parliamo di 550 milioni di fatturato – spiega Schiavo – bruciati in 2020 e uno stop del lavoro che proseguira’ anche nel 2021. Abbiamo formalizzato la proposta di mettere a disposizione i bus fermi, che potrebbero garantire il trasporto a 100.000 persone al giorno, permettendo di andare a scuola e al lavoro in sicurezza e dare una mano allo Stato che ha fallito nei mesi scorsi perche’ anche per gli assembramenti nel trasporti abbiamo richiuso l’Italia”.

“Il trasporto – sottolinea Schiavo – e’ materia regionale e comunale, ma se non arrivano contributi dal governo non possono scendere in campo. Nella prima fase e’ pochissimo quello stanziato dal governo, hanno dato lavoro a una piccola fetta di lavoratori se ci lavoriamo insieme, usciamo dalla pandemia. questo settore ha ricevuto dei ristori di 600-1000 euro, alcuni hanno avuto solo la prima tranche, ci sono lavoratori che aspettano la cassa integrazione e altri ancora che venivano chiamati al momento del bisogno e ora non hanno nulla. Chiediamo per questo al governo di dare supporto per far muovere questi bus”.

Sono oltre mille le aziende in Campania a rischio fallimento e per oltre 8mila lavoratori c’è il pericolo di perdere il posto di lavoro. Sono 4mila gli autobus turistici che nella regione danno lavoro a 6mila persone, per un fatturato annuo di oltre 500 milioni di euro. A questo si aggiunga la perdita di valore del patrimonio di queste aziende (i mezzi e le vetture) di 120 milioni complessivi ulteriori che sono andati in fumo i 12 mesi.

“A causa del Covid-19 le aziende sono ferme ormai da più di un anno e il Governo centrale le ha ignorate completamente – dicono le due associazioni – il dramma è ancora più grande se si comprende l’indotto e anche in questo caso i dati sono più che allarmanti: in un anno le attività dei gommisti e dei carrozzieri hanno bruciato solo in Campania 12 milioni di euro di fatturato, i meccanici 14 milioni, i tappezzieri 5 milioni, gli elettrauto 10 milioni di euro. Cinque categorie che perdono quasi 53 milioni di euro di fatturato l’anno, per un indotto che dà lavoro a oltre 2200 persone. Parliamo di una filiera che vive all’80% con il turismo e al 20% con la scuola, tra gite e servizi scolastici. Attività azzerate del tutto o quasi nel 2020 e la storia sembra ripetersi nel 2021”.

 


Articolo pubblicato il giorno 26 Gennaio 2021 - 18:11


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