“Ieri sera sono rimasto sconvolto dalla notizia della tragica fine di Gianni De Luca, un bancario colto e raffinato, nostro caro e fraterno compagno di tante battaglie per i diritti sociali e civili. Con lui ho lavorato fianco a fianco nella CGIL Campania alla fine degli anni ’90 ed inizio del nuovo secolo duemila.
La sua triste scomparsa mi porta a ricordare quegli anni, che in buona parte ho già raccontato in alcuni volumi come “Una vita per i diritti”, edito da Rubbettino e “Diritti e lotte sociali in Terra di Lavoro nel XIX secolo”, edito da Guida. In primo luogo mi fa piacere ricordare il ruolo importante che Gianni svolse in quegli anni, prima alla guida del sindacato dei bancari, poi della CdLM di Napoli ed infine nella segreteria CGIL Campania e della Federconsumatori (che lui fondò). In quegli anni capitò che ai massimi vertici della confederazione vennero eletti alcuni dirigenti provenienti da Caserta. Infatti, c’era Michele Gravano a Napoli (la più importante CdL del Mezzogiorno), Berardo Marino alla Federbraccianti poi divenuta FLAI, Antonio Crispi divenne segretario generale ed a me toccò di assumere la carica di primo presidente del Comitato Direttivo, il massimo organo di governo dell’organizzazione.
Nello stesso tempo, grazie ad una intuizione di Andrea Ranieri e Bruno Trentin, venne costituita la FFR (Federazione Formazione e Ricerca), un sindacato originale in cui per la prima volta si creava una forte integrazione di saperi e di competenze unificando le vecchie categorie della scuola, dell’università e della ricerca. Mi venne chiesto di assumerne la direzione e grazie al supporto attento e creativo di dirigenti come Gianni per la prima volta il sindacato del Sud fu protagonista di importanti iniziative sui temi della ricerca e della innovazione posti a base dello sviluppo locale: mi ricordo bene il contributo che venne offerto al dibattito nazionale, grazie anche al contributo di personalità dell’università e del mondo della ricerca, con eventi ed iniziative che si svolgevano dentro le sedi universitarie e del CNR, con la presenza degli studenti, dei ricercatori e di eminenti scienziati come i prof. Luigi Nicolais, Luigi Carrino, Mario Raffa, Nicola Melone (solo per ricordarne alcuni). In quegli anni il movimento sindacale unitario a Napoli e in Campania fu protagoniste di lotte e di vertenze, che in primo luogo ponevano al centro la difesa dell’occupazione in una fase di ristrutturazione dell’apparato industriale ed agroalimentare.
Ma queste lotte non si chiudevano nei recinti delle fabbriche (spesso occupate), ma si aprivano al territorio grazie ad una visione culturale che poneva la fabbrica quale motore trainante dello sviluppo e della coesione sociale. In quella stagione in tutte le province campane vi fu un apporto significativo del movimento sindacale con i “patti territoriali per lo sviluppo”. Emblematici furono alcune grandi manifestazioni e i convegni che organizzammo al CNR e nelle università per coniugare insieme i temi del lavoro con quelli della ricerca scientifica e dell’innovazione, con il contributo di studiosi ed anche di imprenditori, come Achille Flora, Bruno Schettini (un pedagogista di livello mondiale, anche lui da poco scomparso), Alfredo Loso, Bruno Scuotto: fu un segnale molto forte che venne dal Mezzogiorno e che oggi sarebbe utile riprendere.
L’altro filone di intervento fu quello dell’istruzione e della formazione delle competenze, anche con il rafforzamento dell’IRES CGIL e del centro per la formazione dei quadri (diretto da un altro casertano, Amedeo Marzaioli, anche lui da poco scomparso). In quegli anni svolse un ruolo decisivo per la formazione nelle fabbriche l’OBR Campania con Confindustria – ed anche gli altri enti bilaterali di settore – con cui vennero promossi dei veri e propri progetti di educazione ed apprendimento permanente, che segnarono una grande innovazione anche culturale per il movimento sindacale, con tante assemblee ed incontri, con i corsi di EDA (educazione degli adulti) in cui parteciparono tanti lavoratori (anche non iscritti al sindacato).
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Un’altra esperienza interessante, una vera e propria buona pratica, venne realizzata con la Regione Campania (diretta da Antonio Bassolino, con Adriana Buffardi assessore all’istruzione) tramite i viaggi di studio con ampie delegazioni nei vari sistemi di educazione degli adulti, che ci portarono a contatto con le realtà più avanzate nei vari paesi europei, a partire da quelle della Francia fino alla Spagna, dalla Scozia fino al Portogallo, dalla Finlandia alla Svezia, dalla Danimarca alla Germania. Come ben ha commentato il Segretario CGIL Campania N. Ricci: “Siamo attoniti e senza parole. La Cgil Campania e la Cgil Napoli si uniscono al dolore della famiglia per la tragica scomparsa del compagno Gianni De Luca”.
Nella sua nota ha ben sottolineato che Gianni è stato un dirigente storico del sindacato dei bancari a Napoli e in Campania. Agli inizi degli anni Novanta ha fatto parte della Segreteria Regionale della Cgil. Nel 1996 divenne Presidente del riorganizzato Ires Campania. Assunse poi la carica di Vice Segretario della CGIL Campania con delega all’organizzazione, ricoperta dal 1996 al 2001, in una grande stagione di lotte e rivendicazioni sindacali. Successivamente, dal 2001 al 2008 è stato vice presidente di Federconsumatori collaborando poi con il Sindacato Pensionati fino alla quiescenza.
Ha speso il suo impegno politico dal PCI fino al PD, con il quale ha mantenuto rapporti di partecipazione attiva fino ad oggi. Si può ben dire che egli “ha vissuto e ha rappresentato una fase politica importante per la nostra organizzazione, dallo scenario nazionale sotto la guida di Trentin e di Cofferati a quello delle manifestazioni e delle lotte in Campania in difesa del lavoro, su tutte le vertenze dei metalmeccanici nel 1999 e, ancora, la grande iniziativa per il rilancio del sindacato con la conferenza d’organizzazione”.
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