I ritardi nei vaccini Pfizer bloccano le somministrazioni in molte regioni.
I ritardi di consegne della dosi di vaccino da parte della Pfizer hanno già bloccato le vaccinazioni nel Lazio e in altre Regioni dove, in attesa di capire come l’azienda si comporterà nelle prossime settimane, la campagna è ferma e si procede solo per i richiami. Preoccupato il commissario Domenico Arcuri, che smentisce le voci ottimistiche arrivate dall’Ue secondo le quali le forniture di Pfizer sarebbero pronte a tornare regolari a partire da lunedì 25 gennaio: nuovi tagli ci aspettano la prossima settimana, evidenzia Arcuri che sottolinea come la campagna vaccinale sia “significativamente rallentata per mancanza di materia prima.Da 80 mila somministrazioni al giorno in media, siamo passati sabato a una media di 28 mila”, ha spiegato il commissario che ha passato gli ultimi giorni impegnato nel disperato tentativo di avere informazioni dal colosso americano per adattare il piano vaccini. Le comunicazioni dall’azienda sono poche e poco affidabili: dapprima si è parlato di un taglio del 29% delle fiale fino al 25 gennaio ma, si apprende, anche se ancora non ci sono comunicazioni ufficiali in merito, anche la prossima settimana le consegne saranno decurtate del 20%.
La speranza è che Moderna, da cui l’Italia attende 66 mila dosi la prossima settimana, possa potenziare in tempi rapidi le forniture, e che il 29 arrivi l’autorizzazione da parte di Ema al vaccino AstraZeneca: dopo l’ok anche di Aifa, all’Italia dovrebbero arrivare otto milioni di dosi in tre mesi e l’azienda assicura che le fiale sono già pronte per le spedizioni. “La riduzione delle consegne da parte di Pfizer riguarda tutta l’Europa – sostiene Arcuri -, ma l’effetto nefasto della riduzione non è omogeneo in tutti i Paesi perché alcuni, a cominciare dall’Italia, sono partiti meglio con le somministrazioni”. E la battaglia dei vaccini, qui pesa più che altrove.
Articolo pubblicato il giorno 22 Gennaio 2021 - 07:30